Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Il poema osceno - Ottiero Ottieri - copertina
Il poema osceno - Ottiero Ottieri - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 11 liste dei desideri
Il poema osceno
Disponibilità immediata
15,70 €
-5% 16,53 €
15,70 € 16,53 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
15,70 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
17,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,53 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
16,53 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
16,53 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,53 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
15,70 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
17,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,53 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
16,53 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
16,53 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
16,53 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Il poema osceno - Ottiero Ottieri - copertina

Dettagli

1996
1 marzo 1996
512 p., Rilegato
9788830412767

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(2)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Giancarlo Locarno
Recensioni: 5/5
Poema che crede di essere un romanzo

Un poeta bisex scrive con gli amanti il suo poema osceno, un poema che crede di essere un romanzo. In realtà è un canto civile sulla situazione italiana a cavallo del nuovo millennio, che lega sesso e politica, e lo scavo pseudo-psicanalitico tipico di Ottieri. Libro per appassionati, che non si può non leggere.

Leggi di più Leggi di meno
Lettore
Recensioni: 5/5

Quanto sia geniale questo libro, non smetterò mai di dirlo. Un poema più che osceno: porno, ma avvedutissimo. L'Ottieri alla fine della sua carriera di scrittore stupisce!

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica


recensione di Perrella, S., L'Indice 1996, n. 6

Se vi appassiona il romanzesco, se nei libri cercate una storia, un plot, "Il poema osceno", l'ultimo libro di Ottiero Ottieri, non è un libro per voi. Eppure, qualunque lettore, anche in assenza di tessiture romanzesche, non potrà non notare come Ottieri riesca a formulare straordinarie sequenze di parole, laddove pensavamo che il silenzio fosse inespugnabile.Ottieri riesce a dire "anche ciò che per natura si negava a esser detto", ha sostenuto Andrea Zanzotto. È come se fosse il ritmo a guidarlo; un ritmo scandito dalla rapidità fluente dei versi e dalla inarrestabile progressione dei dialoghi.Versi e prosa dialogica si alternano e s'intrecciano lungo le ben cinquecento pagine di questo libro.
Ottieri, ancora una volta, dopo il diario narrativo di "Donnarumma all'assalto" (1959), il saggismo narrativo de "L'irrealtà quotidiana" (1966), e la poesia scenica degli ultimi poemetti - da "L'infermiera di Pisa" (1991) a "Diario di un seduttore passivo" (1995) - si pone deliberatamente fuori dai generi.Anche se si potrebbe immaginare "Il poema osceno" come una satira menippea.
La percussiva voce dominante del libro è quella di Pietro Muojo, il quale, stimolato anche dalla sorella Vera, aspira a diventare un poeta civile. Pietro è un bisessuale che non si dimentica mai dell'esistenza pulsante del sesso; ha una corte di giovani amici e amanti: Lorenzo, Luigi, Samantah, Barbara..., e con loro intesse fittissime conversazioni e coiti. Sembra, come una creatura di Beckett, un poeta immobile; scopriamo, invece, che ha corso molto, e non solo dietro le parole. Pietro ci tiene a farci sapere che "pensa fiducioso all'aldilà, senza sminuire l'aldiqua" e che, dopo essere stato un "vecchio adolescente ora non vive che come uno stoico bambino". Ha passione per gli ossimori e, ogniqualvolta gliene scappa uno dalla penna, ce lo segnala.
Pietro è evidentemente un nuovo tono di voce d'aggiungere a quella "autobiografia perenne" che Ottieri non si stanca di orchestrare. L'uso insistito dell'ossimoro credo possa leggersi come una traduzione letteraria del "bipolarismo", la parola che gli psichiatri usano per definire i maniaci-depressivi; una delle parole "magiche" adottate da Ottieri.
Anche i temi di questo libro sono bipolari e dunque ossimorici: la vecchiaia di Pietro (ricordo, in questo senso, la sua bisessualità) o di Vera si può trasformare in improvvisa gioventù; la malattia mentale è anche uno stato di salute (sì "psiche cottolenghica", ma anche "vitalità sormontante, / vitalismo esclamativo"); l'oscenità è anche un desiderio di normalità ("Egli vuole / essere normale. È il suo male"); il vivere fisicamente al Nord (a Milano, una "radiografia di una metropoli stecchita") significa pensare continuamente al Sud (a Pozzuoli, ad esempio, che "è diventata un tumore immenso, terribile, meraviglioso"); l'irrealtà è una delle forme della realtà; il disprezzo della letteratura è anche la consapevolezza del suo valore ("Non ho mai sentito / fortemente come adesso, / che la letteratura ha / un valore, anche se lo nego / prendendolo in giro"). E, come abbiamo già visto, bipolare è anche la forma: sia prosa dialogica ("le righe lunghe") sia "smitragliate" di versi ("le righe corte").
Fermiamoci per un momento sulla malattia mentale; dall'esterno si potrebbe pensare che possa costituire un limite: è invece un punto di vista globale installato all'interno del dolore.E siccome il dolore, la sofferenza mentale e corporea sono una fetta sempre più invisibile della nostra vita sociale e allo stesso tempo dilagante, Ottieri, con il suo sguardo "rasoterra", riesce a formulare una plausibile icona dell'umano: "Cerco un mondo dentro il terriccio del mondo". In quest'ultimo libro, inoltre, la malattia di Pietro s'incrocia con quella, cronica, dell'Italia: un andirivieni "fra Paese e Io". L'istinto satirico di Ottieri coglie quasi con naturalezza le dilaganti brutture morali della vita "civile" dell'Italia, "una repubblica fondata sulle cambiali", dove "l'opinione pubblica... s'incendia due volte al giorno" e dove "l'attuale democrazia irreale si nutre di bellicosità lombarda reale".
Come si sarà capito, "Il poema osceno" è un concentrato di energia davvero inusuale, dove il poeta ha "il diritto di delirare", ma lo fa con consapevole esattezza. L'impressione è che Ottieri abbia voluto rileggere tutta la sua opera precedente, mettendola a confronto con quella di alcuni suoi coetanei, come Pier Paolo Pasolini e Paolo Volponi, definiti, insieme a Gramsci, "gli ultimi maestri". Rileggendo il senso primario e vitale della sua letteratura, Ottieri sfata luoghi comuni critici (la letteratura industriale), ironizza su deliranti dibattiti del passato (quello su "Metello"), descrive con maestria critica inaspettata opere altrui e sfotticchia quelle di moda oggi. Ottieri, come sempre, scalpita davanti a una letteratura per letterati e invoca una vita che "deve avere la forma mirabile di un ottonario di Puskin", ricordandoci che "la poesia è esatta come un cacciabombardiere". In questo senso, la sua letteratura sembra avere le stimmate conoscitive della necessità: "Io non voglio / fare le cose. / Sono sempre costretto". Ed è da questa costrizione che si sprigiona la libertà dell'intera opera di Ottieri, di cui "Il poema osceno" sembra essere l'ilare "prologo di un testamento".

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Ottiero Ottieri

1924, Roma

Ottiero Ottieri, scrittore e sociologo italiano, si laurea in lettere per poi seguire un corso di perfezionamento in letteratura inglese. Ottieri inizia a collaborare a quotidiani e riviste tra le quali la «Fiera letteraria» e, nel 1947, si aggiudica il Premio Mercurio per un racconto, L’isola, pubblicato sulla rivista omonima. Insoddisfatto dall'ambiente letterario romano, secondo lui chiuso ed elitario, nel 1948 decide di partire per Milano.Arrivato a Milano incomincia a lavorare come assistente del capo dell’ufficio stampa della Arnoldo Mondadori Editore.Nel 1950 sposa Silvana Mauri, nipote di Valentino Bompiani, e l'anno dopo inizia a dirigere la rivista mensile di divulgazione scientifica «La Scienza Illustrata». Il manoscritto del suo primo libro,...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore