Platonismo politico

La riflessione filosofica di Platone è rivolta principalmente alla politica: Dugin, che può essere considerato come uno dei massimi filosofi contemporanei e nello specifico del filone di pensiero tradizionale che prende come punti di riferimento principalmente Guènon ed Evola, dedica questa sua ultima raccolta di saggi al pensiero politico platonico. Platone, nell’organizzazione della sua città ideale, pone al vertice i re-filosofi, e il pensatore russo afferma che per essere un buon politico bisogna conoscere la filosofia perché solo con la conoscenza si può pretendere di esercitare il potere. Il libro sostiene anche una critica alla modernità e alla post-modernità, espressioni di una visione illuministica, razionalistica e materialista che ha generato i totalitarismi del XX secolo, dove solo l’ideologia liberale è sopravvissuta e provoca la sovversione dei valori tradizionali e l’instaurazione del caos della globalizzazione e della tecnocrazia economico-finanziaria di fronte all’ordine cosmico e naturale che ha permesso il sorgere delle più antiche civiltà che lo spirito e l’anima dell’essere umano ha concepito. Il saggio è di particolare interesse e valore in quanto l’Autore mette in evidenza le contraddizioni di un mondo che ha perduto ogni senso del sacro, del rapporto uomo-divinità e dell’inversione tra le funzioni del Cielo e della Terra; la post-modernità è l’avvento del regno dell’Anticristo e dell’anti-Europa, qui intesa nel significato geopolitico che Dugin dà, cioè dell’euroasiatismo, che si contrappone all’imperialismo anglo-americano e ai disvalori che esso propone. E’ poi riportata nell’appendice del volume il recente duello intellettuale che l’Autore ha avuto con Bernard Henri-Levy, noto pensatore francese di origine ebraica, ben visto dall’élite cosmopolita, sostenitore della democrazia liberale e dell’ideologia dei diritti dell’uomo; i due filosofi pur rispettandosi sostengono tesi contrapposte sull’attualità internazionale e sul destino del mondo.