Un piccolo esercito di nuvole rosse

Dai primi piani fino alla lontana fuga prospettica un soffio di silenzio domina la scena, perciò anche i passi dei cacciatori e della muta, che affondano nella neve caduta da poco, non provocano rumore in un paesaggio governato dal bianco e dal verde, dai colori della quiete, veri protagonisti di una poetica nordica tessuta di malinconie. Due uomini, protagonisti delle loro vite, vite diverse, sia per il tempo in cui sono vissute, sia per le vicende intorno. Ma impalpabili analogie insinuano in chi li osserva la presenza del più elementare dei punti di contatto. Ci si chiede allora: qual è il senso, la rivelazione? È persino semplice: ...un che di brutale con cui è impossibile riconciliarsi, l'evidenza che il dolore è un carico solo nostro ed in nessun modo appartiene alla bellezza dell'universo che ci ospita.