Il piccione

Si tratta di un racconto lungo o romanzo breve che dir si voglia. Cento pagine tutte incentrate sui sentimenti e i pensieri del protagonista cinquantenne Jonathan che esplodono e lo portano a un bivio in seguito a un incontro terrificante con un piccione. Dopo aver trascorso tutta la vita senza vivere e nella più assoluta solitudine per via di dolorose perdite infantili, Jonathan capisce improvvisamente di non aver mai vissuto e decide di togliersi la vita, ma alla fine, la consapevolezza di non poter più vivere da solo, la coscienza che la misantropia blocca l'esistenza, la ferma, la cancella e non ha senso, lo libera e gli permette di trovare il piacere e il gusto per la vita. Mi ha richiamato alla mente le atmosfere kafkiane e in particolare La metamorfosi. Bella l'idea così vera che l'uomo ha bisogno della compagnia dei suoi simili per poter vivere e che la presa di coscienza ci libera dal dolore.

Dall'autore del "Profumo" ci si aspettava di più... Però l'idea che prima o poi un piccione arriva per tutti è buona.

Suskind si conferma scrittore con talento, metodo e fantasia.