Prelude, Heaven On Their Minds, What's The Buzz, Strange Thing, Mystifying, Everything's Alright, This Jesus Must Die, Hosanna, Simon Zealotes, Pilate's Dream, The Temple.
Bollani ha voluto creare una versione di Jesus Christ Superstar completamente diversa qualunque sia la produzione di Broadway o Londra: "ho scelto la formula del pianoforte solo, perché è una relazione amorosa tra me e questa musica". Canta solo un brano, "Superstar"; il resto dell'album è solo strumentale. Grato per l'eccezionale permesso che gli è stato concesso di reinterpretare l'opera cult, avvicinandosi liberamente e rispettosamente ha improvvisato i brani originali seguendo il suo spirito giocoso, informato dalle tradizioni musicali, dai generi, dagli stili e dagli incontri che hanno modellato il suo stesso linguaggio. Un desiderio del pianista è stato anche quello di creare un suono caldo, morbido, profondo, denso e chiaro che potesse meglio trasportare le emozioni profonde e arcaiche, le domande estreme senza risposta sollevate dall'opera originale; da questa scelta è nata l’idea di intonare il pianoforte abbassando il diapason a 432 Hz.)