Una pessima allieva

effettivamente il titolo italiano è fuorviante e non in linea con ciò che il libro vuole esprimere. Per il resto ho trovato il romanzo molto appassionante e con un buon finale, inoltre mi è piaciuto il messaggio che è implicito tra le righe: i problemi si risolvono sempre affrontandoli e mai fuggendo da essi. Lettura molto positiva.

Come rovinare un bel libro nelle ultime 80 pagine :(

Di questo romanzo ho apprezzato tantissimo il modo in cui l'autrice descrive i complicati rapporti alunni-insegnanti, e ciò che si prova quando si sta di fronte ad una classe (soprattutto perché sono un'insegnante anch'io, e quindi mi sono rivista in molte scene). Profonda e coinvolgente anche l'analisi psicologica di Anna, la portagonista, anche se devo dire che in alcuni passaggi ho trovato questo personaggio eccessivamente critico e vittimista. Nel complesso, un romanzo che si legge con facilità, soprattutto per chi ama l'introspezione, più che l'azione vera e propria. Due cose, però, non mi hanno convinta: il finale, e soprattutto la traduzione italiana del titolo, che, a mio parere, è fuorviante. Kali non è un'allieva pessima, anzi, dimostra delle ottime capacità; il nodo attorno a cui ruota il romanzo è la sovrapposizione che Anna opera tra l'allieva e la figlia mai avuta, un'identificazione che si rivelerà pericolosa.