Il peso delle parole

Un’opera ponderosa a metà tra romanzo e saggio. Il titolo è ben appropriato perché sintetizza il contenuto anche se non lo esaurisce. Nonostante la lunghezza del romanzo è facile, sul piano cronologico, individuare il centro della storia che divide il tutto tra prima e dopo la diagnosi sbagliata da cui derivano tanti eventi e una rete di relazioni e personaggi che alla fine costituiscono l’ossatura del romanzo. Tanti i temi affrontati: la giustizia, il fine vita, il Tempo come sensazione personale, la generosità, la solidarietà. In realtà l’obiettivo dell’Autore è quello di sottolineare la scelta accurata delle parole indispensabile a chi si dedica alla traduzione di opere letterarie, compito difficile e talora impossibile. Nell’ultima parte dell’opera l’A. ci fa assistere alla genesi di un racconto/romanzo, fin dal momento della ideazione del protagonista. Un espediente letterario ben riuscito e’ l’inserimento delle lettere alla moglie defunta, che ricordano alla lontana la funzione del”coro” nel teatro greco, con le quali l’A. sintetizza i capitoli precedenti, ne chiarisce e approfondisce il senso in maniera dialogante. Non è un romanzo entusiasmante o accattivante, ma la profondità dei temi induce il lettore a riflettere

Succede cosi: che entri in libreria, ti lasci andare all’ispirazione personale, acquisti un libro e scopri che è una grande emozione tra le pagine! Non avevo mai sentito parlare di questo romanzo o dell’autore, ma è stato una grande sorpresa, Pascal Mercier ha una scrittura cucita sulle note dettagliate e raffinate che tanto coccolano chi ama la lettura, un romanzo che ruota intorno a una figura intellettuale e ai personaggi che lo circondano, a completare la cornice: 2 città…Trieste e Londra, i libri, i caffè e la letteratura! Un romanzo che entra nel profondo, mai banale o statico! Consigliatissimo

Letto e apprezzato tantissimo