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Perché non possiamo non dirci cristiani
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Perché non possiamo non dirci cristiani - Benedetto Croce - copertina
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Perché non possiamo non dirci cristiani

Descrizione


Nel momento più buio della Seconda guerra mondiale, quando il confronto militare sembrava allargarsi fino a opporre due visioni opposte dell’uomo e della storia, Benedetto Croce rifletté sull’importanza del cristianesimo nella storia dell’umanità. Si è trattato a suo dire della “più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta”, che ha posto al centro della vita la coscienza morale dei singoli e ha limitato il potere politico con il richiamo inderogabile alla coscienza individuale. Una rivoluzione che è proseguita e si è affinata in età moderna nel liberalismo, la più corretta terapia per sconfiggere quella “barbaria ritornante” o “crisi della civiltà europea” su cui pure Crioce riflette nell’ultimo periodo della sua attività. Il lungo saggio di Corrado Ocone, premesso al testo, ricostruisce l’evoluzione del pensiero crociano mettendolo in connessione con le idee precedenti e quelle contemporanee che il filosofo napoletano era andato maturando.
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Dettagli

2022
18 novembre 2022
Brossura
9788833374178

Conosci l'autore

Benedetto Croce

1866, Pescasseroli

(Pescasseroli, L’Aquila, 1866 - Napoli 1952) filosofo, critico e storico italiano. Senatore dal 1910, per un anno ministro dell’istruzione con Giolitti nel primo dopoguerra, mostrò un’iniziale indulgenza tattica verso il fascismo; dopo il 1925 (quando, su invito di Giovanni Amendola, redasse il Manifesto degli antifascisti) mise in atto una ferma opposizione aventiniana. Godette tuttavia di una certa libertà che gli permise di continuare le pubblicazioni della sua rivista «La Critica», redatta prima dell’avvento del fascismo, in collaborazione con G. Gentile. Dopo il 1943 si trovò presidente del partito liberale e componente del comitato di liberazione: fu ministro nei governi Badoglio e Bonomi, poi senatore di diritto; nel 1947 si dimise...

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