Perché io, perché non tu

Continuo a ritenere, dopo averlo riletto questa estate, che questo sia in assoluto uno dei libri più belli che abbia mai letto in vita mia. E' straordinario come la autrice sia riuscita a raccontare così tante cose e a trasmettere così tante emozioni in, tutto sommato, poche pagine. Non c'è una parola in più nè una in meno in ogni singolo momento della sua storia, come quando affronta in non più di dieci righe tre argomenti "giganteschi" su ciascuno dei quali si potrebbero scrivere interi libri, ossia la desolidarizzazione verso i compagni incapaci di resistere alle torture, le inarrestabili "spaccature interne" dei primi anni ottanta e la odiosa imposizione dell'invio di una lettera alle vittime per accedere dopo 26 anni di carcere alla liberazione condizionale prevista per legge. Ed essendo, quella di Barbara Balzerani, una "storia" di incredibile densità e che riguarda un importante periodo del nostro novecento, la stessa in questo modo può così finalmente "arrivare" al lettore in modo diretto e senza alcuna distrazione "esterna". Consiglio a tutti quelli che non l'hanno ancora letto di farlo al più presto, io la prima volta ricordo che ne rimasi folgorato, ma anche la seconda, vi assicuro, mi ha fatto più o meno lo stesso effetto.