Pensare politicamente. Saggi teorici

Obiettivo del volume è di offrire un quadro generale del pensiero politico di Walzer, dal quale emergono i caratteri essenziali della sua versione del "liberalismo". In quest'ottica è utile l'introduzione di David Miller, che ripercorre punto per punto i temi principali dei saggi dell'autore. Walzer, come è noto, privilegia una riflessione di tipo teorico, pur non mancando nei suoi scritti espliciti riferimenti alle grandi questioni "concrete" contemporanee, dall'immigrazione al terrorismo. Complessivamente, ne risulta un impianto concettuale che ricalca i canoni fondamentali del pensiero liberal americano: l'autore stesso parla di un liberalismo "che trascolora in socialdemocrazia". Sul piano puramente teorico Walzer, sia pure con personalizzazioni terminologiche e innesti comunitaristici, riformula il principio liberale classico della "separazione" tra sfere differenti che si controbilanciano reciprocamente. È però significativo il fatto che egli si opponga invece "all'idea di conferire ai diritti un ruolo fondamentale": prima dei diritti dei cittadini, infatti, vi deve essere, a suo avviso, il "diritto di avere uno Stato". Il liberalismo di Walzer difende pertanto le funzioni dello stato, seguendo una prospettiva interpretativa che ha tra i suoi pilastri autori come Dewey e Rawls. Ne discende, in ultima analisi, una chiara adesione al punto di vista liberal, evidente anche nelle riflessioni dell'autore sulla questione dell'immigrazione. Egli propone infatti, contrapponendolo al modello della cultura maggioritaria dello stato-nazione, il "multiculturalismo" realizzato nella società americana e basato su uno "Stato neutrale", tollerante verso tutti e autonomo nei suoi obiettivi, "versione democratica della burocrazia imperiale".
Giovanni Borgognone