Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Pensare per contrari. Disincanto e utopia nel Rinascimento - Michele Ciliberto - copertina
Pensare per contrari. Disincanto e utopia nel Rinascimento - Michele Ciliberto - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 13 liste dei desideri
Pensare per contrari. Disincanto e utopia nel Rinascimento
Attualmente non disponibile
64,60 €
-5% 68,00 €
64,60 € 68,00 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
64,60 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
64,60 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Pensare per contrari. Disincanto e utopia nel Rinascimento - Michele Ciliberto - copertina

Dettagli

2005
1 gennaio 2005
X-514 p.
9788884982643

Voce della critica

Ripensare oggi il Rinascimento, questo concetto essenziale "nella costituzione della 'coscienza' e della 'identità' europea moderna", significa analizzarne le componenti "mitiche", associate nel corso dei secoli a diverse "opzioni di carattere ideologico, politico, e anche filosofico". All'interpretazione di questa grande stagione sono dedicati i "sondaggi" di Michele Ciliberto, che propongono una lettura non univoca ma "dialettica": il mito di un Rinascimento "solare" e "armonico", o quello unilateralmente "notturno" e "umbratile", sono sostituiti da un modello di pensiero fondato sui "contrari" ovvero sulla "'contrarietà' fondamentale che domina l'universo", considerata come tema e insieme come forma linguistica o argomentativa.
Numi tutelari di quest'"essenzialità dei 'contrari' nella costituzione e nel movimento vicissitudinale della realtà" diventano allora Leon Battista Alberti, Niccolò Machiavelli e Giordano Bruno, tutti considerati nella loro "dimensione propriamente filosofica". Il relativismo della condizione umana, che in Alberti contraddice ogni ideologia della dignitas hominis ; il destino "tragico" di un'esistenza individuale e politica dominata dalla fortuna e dalla natura, che Machiavelli condanna all'inesorabile "corruzione"; la coscienza dolorosa dell'accidentalità e della marginalità dell'individuo "nell'universo senza centro e senza periferia" di Bruno: sono tutte manifestazioni di un "disincanto" davvero archetipico nel pensiero rinascimentale e che tuttavia si capovolge a ogni istante nel "contrario" di un progetto, di una speranza, di un'utopia.
È appunto nella "riforma", intesa come scavalcamento e capovolgimento del negativo, che gli autori modello di Ciliberto trovano l'altro polo della loro dialettica: riformare l'arte o lo stato, la scienza o la religione, significa infatti trasformare il contrasto e la differenza in una nuova ipotesi filosofica, al di là di ogni compromesso o facile "mediazione". Pensiamo al "contrasto fra gli 'opposti'" come motore indispensabile della società e dello stato in Machiavelli. Pensiamo alla "concezione bruniana della Vita-materia infinita" che sulla molteplicità e sulla differenza è appunto fondata: "Perché le cose grandi son composte de le picciole, e le picciole de le picciolissime, e queste de gl'individui e minimi".
A quest'ultimo esempio le pagine di Ciliberto (erudito specialista di filosofia bruniana) concedono maggiore spazio e più approfondita riflessione. Vero e proprio emblema diventa lo sperimentalismo formale e linguistico di Bruno, quel suo mescolare generi e registri in un vertiginoso pastiche, quel suo traversare le discipline più diverse alla furiosa ricerca di una verità che si presenta essa stessa come una "musicale" contraddizione. Quella di Bruno è una ricerca nata dalla crisi, che la riscoperta novecentesca della filosofia ermetica (da Richard Reitzenstein a Eugenio Garin e Frances A. Yates) ha permesso di rivalutare, sotto il segno della ciclicità universale e privilegiando l'"elemento emozionale, intuitivo, rispetto al momento intellettuale, razionale, scientifico". Ed è proprio un'immagine del Rinascimento come età di crisi, non pacificata, ma paradossalmente divisa, a segnare queste pagine: l'ombra minacciosa dell'imbestiamento e, insieme, la suprema rivelazione della luce.

Rinaldo Rinaldi

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Michele Ciliberto

Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, insegna Storia della filosofia moderna e contemporanea alla Scuola Normale Superiore e dirige la rivista “Rinascimento”. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Pensare per contrari. Disincanto e utopia nel Rinascimento (Roma, 2005); Giordano Bruno. Il teatro della vita (Milano, 2007); Italia laica. La costruzione delle libertà dei moderni (Roma, 2012); Rinascimento (Pisa, 2015) Giordano Bruno (Edizioni della Normale, 2019). Ha inoltre diretto le opere Giordano Bruno. Parole, concetti, immagini (Pisa 2014) e Croce e Gentile. La cultura italiana e l’Europa (Roma, 2016).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore