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Pellerossa a Parigi - George Sand - copertina
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Pellerossa a Parigi
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Pellerossa a Parigi - George Sand - copertina

Descrizione


Nuvola Bianca, Pioggia che Cammina, l'erculeo Piccolo Lupo, lo stregone Piedi con Vesciche, le loro squaw e i loro bambini. Tutti della tribù degli Iowa. E che cosa ci fanno, uomini e donne delle praterie nella Ville Lumière del 1845? Li ha portati lì un impresario. Si concedono alla curiosità della borghesia parigina che, pagando un biglietto di 2 franchi, si accalca per guardarli mentre si esibiscono in danze della guerra, rivivono le battaglie, la cattura dei nemici, il rito dello scalpo. George Sand (1804-1876), pseudonimo maschile di una delle più raffinate scrittrici francesi, va ad assistere allo spettacolo e aggiunge all'esperienza una serie di colloqui con i capi indiani. Ne trae ispirazione per due lettere a un amico, che Endemunde riporta oggi alla luce oggi con il titolo Pellerossa a Parigi. Un diario struggente sui "selvaggi", trattati come saltimbanchi di mondi lontani.
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Dettagli

2012
8 ottobre 2013
48 p., Brossura
9788897950080

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luciano
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Ho letto queste due lettere con gli occhi di oggi e mi sono arrabbiato. Gli Indiani d'America avevano tutto il diritto di vivere liberamente nelle loro terre, di conservare la loro cultura, di essere "selvaggi". Non avevano alcun bisogno di essere civilizzati, battezzati, o mostrati come trofei a Parigi, o valutati fisicamente secondo i canoni dell'arte greca, o paragonati agli eroi dell'Antica Grecia...I danni provocati dalla cultura occidentale, che si è sempre ritenuta la pietra miliare a cui assoggettare tutte le altre culture, sono stati molti e gravi. In tal modo il potere degli occidentali ha spesso cancellato le altre culture, che, se fossero sopravvissute, avrebbero contribuito ad arricchire tutta l'umanità. Con questa mentalità da colonizzatori e da sterminatori sono state soppresse le civiltà precolombiane e la loro ricchezza culturale. L'autore porta un ciclamino al capezzale della moglie di Piccolo Lupo e, questa indiana, rammenta che "nella sua prateria vi erano delle distese di ciclamini così immense che un uomo poteva camminare interi giorni e intere notti in mezzo a quei fiori, tanto alti da arrivargli ai ginocchi". L'uomo occidentale le ha tolto quelle praterie e in cambio gli dona un ciclamino rinsecchito. Invece di provare vergogna, l'autore si aspetta un ringraziamento da Piccolo Lupo.

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George Sand

1804, Parigi

Pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin, più tardi baronessa Dudevant (1804 - 1876).È una scrittrice e drammaturga francese. Ricordata spesso per il suo anticonformismo e per le relazioni che intrattenne con lo scrittore Alfred de Musset e con il musicista Frederyk Chopin, George Sand è oggi considerata tra le autrici più importanti e prolifiche della storia della letteratura. Tra i suoi scritti più noti, ricordiamo almeno Indiana, Lélia, La palude del diavolo, François le Champi e I maestri suonatori, il cosiddetto "ciclo campestre". Scrisse inoltre un’autobiografia, Histoire de ma vie.Il ritratto di George Sand che correda la biografia è opera di Nadar. 

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