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Un libro esilarante che vi farà indignare, piangere, riflettere, forse anche incazzare, ma - come scrive Natangelo - «sono un vignettista, è il mio lavoro. Qualcuno ride, qualcun altro si incazza. E io ora vi racconterò la storia di quelli che si sono incazzati».
Mario Natangelo è il vignettista de il Fatto Quotidiano . Da Scampia, quartiere difficile alla periferia di Napoli in cui è nato e cresciuto, arriva a Roma, a raccontare il Potere dalla sede di un giornale d'attacco. Partendo dai governi Berlusconi e Monti fino ai governi Renzi, Gentiloni e Conte, costruisce una cronaca di prima mano, impietosa e divertita, di tutto il campionario umano con cui ha avuto a che fare tra politici arrivisti e politici arrivati, giornalisti di grido e giornalisti che gridano, vignettisti che resistono e vignettisti che hanno mollato. Mario Natangelo non è soltanto un autore dissacrante e divisivo, con uno sguardo sull'oggi allo stesso tempo dolce ed efferato, ma è soprattutto uno smaliziato entomologo di questi tempi strani che oscillano tra la farsa e la tragedia.
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Mario Natangelo è il vignettista de Il Fatto Quotidiano nato a Napoli nel 1985. Questa sua nuova pubblicazione però non è una raccolta di vignette; non è quel mattone alla Forattini che eravamo abituati a vedere pubblicizzato in TV fino a pochi anni fa, ma una biografia che si intreccia con i fatti politici degli ultimi anni (Renzi, Boschi e M5S) ma anche fatti di cronaca (la valanga di Rigopiano, il terremoto di Amatrice e la strage dii Charlie Hebdo) che lui ha trattato nelle sue vignette ricevendo spesso molte critiche e poche difese. Come ex edicolante confesso che leggevo Il Fatto soprattutto per le sue vignette molto divertenti, anche se a me (come chi viene citato nel libro) è capitato più di una volta di trovarle un po' pesanti gli argomenti trattati: ma a differenza degli interessati e di chi cercava solo notorietà, io non ho mai minacciato Natangelo di morte sui social, non ho mai offeso la madre, non ho mai scritto lettere di fuoco alle autorità competenti e non ho mai elogiato il mio fruttivendolo che usava Il Fatto come sottofondo per le cassette dei peperoni. Qui Natangelo parla di gente nota della politica attuale (anche se trovo poche citazioni a Salvini, ma mi rendo conto che per lui ci vorrebbe una Treccani intera per elencare le sue malefatte), ma anche di personaggi nati sull'onda della politica M5S che hanno tentato la scalata nella politica ricevendo solo figure barbine. Negli anni, tra una battuta e un'altra, Natangelo ci illustra come sia cambiato il nostro paese, la vita di un vignettista giovane tra i dinosauri del mestiere che non cedono la poltrona nonostante i mille impegni e forse anche come l'incompetenza di chi ci governa rappresenti degnamente il popolo che lo vota. Ho letto questo libro volentieri e lo consiglio poiché a mio parere descrive bene la situazione italiana attuale; una satira che ti fa ridere ma che, se la cogli, ti dice soprattutto la verità.
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