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Peccatrice moderna - Carolina Invernizio - copertina
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Peccatrice moderna

Descrizione


Sultana Sigrano è una donna che ha tutto ciò che si può desiderare dalla vita: un marito avvocato, affettuosoe benestante, figli docili e bellissimi, una grande casa e un fascino tale da rendere folli gli uomini più integerrimi. Sfruttando quest'arma, Sultana si permette tutti i flirt che desidera, concedendosi tanto al suo autista quanto al giovane ufficiale di carriera. Ma quando le cose si complicano, la malizia della più tremenda delle femme fatale si tramuta in furiosa malvagità e un omicidio non sembra una cosa poi così grave da mettere in atto. Sarà la dolce e casta Anna Maria a sciogliere le fila del misterioso delitto del suo fidanzato, lo sfortunato e sprovveduto Alceste, autista di casa Sigrano, e a gettare Sultana nel panico più totale. La critica del tempo non comprese appieno le potenzialità di quella che oggi, con la sua capacità di catturare il lettore, sarebbe tra i più grandi sceneggiatori cinematografici del mondo.
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Dettagli

2011
Tascabile
1 settembre 2011
353 p., Brossura
9788883093289

Voce della critica

In principio fu il mito della "donna fatale", il nuovo immaginario erotico nato dalle pagine del romanzo popolare, dalle trasformazioni della condizione femminile e dagli scandali delle "instancabili romanzatrici" (Croce) dei primi anni del secolo. Sul confine mobile, a cavallo tra i pregiudizi patriarcali e le gesta delle "grandi impure", ambientava i suoi romanzi anche la più famosa scrittrice d'appendice, Carolina Invernizio, la quale, ritraendo una realtà femminile sempre più instabile, ne descriveva (e sfruttava) con astuto conformismo le repressioni e desideri. Come nel romanzo Peccatrice moderna (1915), storia del duello tra una "creatura indegna", Sultana, l'adultera assassina del titolo, e Anna Maria, rappresentante dei valori della fedeltà affettiva e della virtù domestica. Evidente è l'ambiguità del nuovo universo femminile, nel quale si svolge una vicenda che vede le due protagoniste usare entrambe, nella lotta, le armi della menzogna e della dissimulazione, per quanto necessarie al raggiungimento di scopi contrapposti. Anna Maria consuma la propria vendetta (Sultana le ha ucciso il fidanzato di cui aveva fatto il suo amante), sottrae alla nemica il nuovo amante e lo sposa. Ma il finale, al di qua di ogni risarcimento consolatorio, resta aperto e Sultana – forse in omaggio alla necessità di precostituire un sequel, come dalle leggi stringenti della produzione di genere – non soccombe in uno scontro che la lascia più libera e ricca di quanto non fosse all'inizio del racconto. Come è stato già affermato, lo svolgimento del romanzo di Carolina Invernizio è sempre il risultato una "volontà femminile collettiva" (qui l'alleanza tra Anna Maria e la suocera Jolanda). Ma, ben oltre lo scopo dichiarato delle "donne perbene" di coalizzarsi in difesa di una rispettabilità minacciata dall'individualità sessualmente ribelle della "maliarda", conta il congegno narrativo che, per quanto prevedibile, è sempre perfetto. Ciò grazie alla capacità dell'autrice di tenere in vita una formula narrativa ormai al tramonto, ma ancora in grado di avvincere larghissime schiere di lettrici (e di lettori).
Valentino Cecchetti

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Conosci l'autore

Carolina Invernizio

1858, Voghera

Carolina Invernizio fu la prima best-sellerista dell'Italia unita. Tacciata di essere una casalinga frustrata, emblema della letteratura popolare, in realtà è stata la prima giallista italiana, autrice di numerosi libri, sin dall’ultimo quarto dell’800, che sono stati tradotti in quasi 30 lingue. Criticata a lungo per lo stile semplice, le vicende al limite dell'inverosimile e l'uso di titoli a effetto (Il bacio di una morta, La sepolta viva), di recente ha conosciuto un ritorno di interesse da parte di lettori e critica. I suoi titoli sono stati riediti negli anni Duemila da Einaudi, Gilgamesh, Editori Riuniti, Mursia, Avagliano, Armando, Yume.

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