Paura senza limite

un classico. Da non perdere.

Cosa rimarrebbe del nostro pianeta se uno dei potenti decidesse di utilizzare una delle tante testate nucleari in suo possesso? La pace in medio oriente non piace al gruppo di terroristi che si organizza in Siria, dopo il ritrovamento di un ordigno atomico inesploso nel terreno di un contadino druso. Se la guerra fredda ha visto come protagonisti gli americani e i russi nella rincorsa agli armamenti sempre più potenti per poter sopraffare l'altro, sarebbe possibile fare in modo che le due nazioni si distruggano definitivamente. E' questo l'obiettivo dei terroristi, e tocca a Jack Ryan, stavolta vicedirettore della CIA, durante la presidenza Fowler, fare in modo di evitare la catastrofe totale. Dopo esser riuscito ad ottenere la mediazione del Vaticano, nella negoziazione del trattato di pace svoltosi a Roma, egli deve convincere lo stesso presidente Fowler a non essere precipitoso nelle azioni. Cominciando da una rappresaglia architettata dai terroristi a Berlino, Stati Uniti e Russia si combattono su diversi fronti via aria, terra e mare, mossi da una serie di pericolosi malintesi. Dal finale toccante ed estremamente avvincente, questo romanzo affronta la tematica di scottante attualità che riguarda le armi nucleari, la probabile causa della distruzione totale dell'umanità. Il grande Tom arricchisce la storia di particolari tecnici durante la costruzione della bomba, da cui si possono apprendere diverse nozioni di fisica e tecnologia. Il sesto romanzo della serie Jack Ryan, da cui anche stavolta si può accingere un profondo messaggio da parte dell'autore. Non un semplice romanzo d'azione, tant'è vero che il film con Ben Affleck e Morgan Freeman non rende a mio avviso neanche un quarto della piacevolezza della storia. Un altro libro che personalmente inserirei come lettura per le narrative scolastiche. Nonostante le ottocento pagine, il tedio è del tutto assente. Una pura maestria da parte dello zio Tom. Estremamente consigliato agli amatori del techno thriller.

Romanzo dalle movenze pachidermiche. La sfiancante lunghezza della narrazione non è sostenuta da una trama lineare e scattante. Peccato, gli ingredienti erano ottimi ed i possibili esiti da pelle d'oca. Ma il tutto si perde, annacquato, in una matassa scivolosa di eventi secondari. Vero è che la vicenda è un chiaro specchio, una preveggenza per molti aspetti, della nostra realtà: dallo scandalo rosa, alla minaccia terroristica, all'escalation bellica. Insomma, da leggere con una certa scorta di coraggio e tenacia, ma solo se avete già in archivio La grande fuga dell'Ottobre Rosso, o Uragano Rosso, come già è stato scritto sopra, altrimenti pensate prima a quelli!