Delumeau organizza il saggio in due parti: la paura della massa, in cui analizza la funzione storica della paura del mare, del passato e delle tenebre, della peste e delle rivolte e quindi della guerra e della fame; la paura espressa dalle classi dirigenti, in cui descrive gli effetti storici delle paure escatologiche e quindi della morte, della paura di Satana che si presenta sotto le forme di paura degli idolatri, dei musulmani, degli ebrei e della donna-strega (due capitoli sono dedicati alla stregoneria) e di paura dell'eresia. Ne deriva una analisi dalle origini alla modernità, in cui l'entusiasmo per il progresso si combina ad un costante malessere che caratterizza l'Occidente come "paese della paura".)
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