Passi nella notte

Gianni Bianco, giornalista RAI, ha pubblicato questo "libretto" (come lo definisce lui), dopo aver vissuto in famiglia il dramma della malattia di sua moglie, cui era stato diagnosticato un tumore al seno. Con lei e con tutti i sofferenti nel corpo intraprende una sfida coraggiosa, quella di non arrendersi, di imparare a convivere con "l'alieno", come lo definiva Oriana Fallaci, di stabilire un' "alleanza terapeutica" con i sanitari, e una solidarietà attiva con gli altri malati. Soprattutto di non perdere il gusto per la vita, di riuscire a godere di ogni istante dell'esistenza, rimanendone grati a Dio, al caso o alla necessità: "Provare a guardare più in là, oltre la malattia...Nessuna croce è per sempre.." Il consiglio che Bianco si sente di dare a chi è colpito nel corpo o negli affetti dal tumore o da altre patologie invalidanti, è quello di non richiudersi in se stessi: "Il dolore, se non è condiviso, è solo rabbia e disperazione... Chi crede può fare così:invocare il cielo. Chi ha meno certezze sulla presenza di un Altro può però provare a non tenere per sè il dolore..." Gli esempi di coraggio e di non rassegnazione che l'autore presenta sono numerosi e significativi. A partire da Don Tonino Bello, che esortava:"Al Golgota non si va da soli, ma in corteo, come ci andò Gesù, pregando, lottando e soffrendo con gli altri." Per continuare con le esperienze vissute da Giovanni Paolo II, Nanni Moretti, Pietro Calabrese, Tiziano Terzani, Niccolò Fabi, Randy Pausch e da altri personaggi meno noti. L'insegnamento che se ne trae è l'invito a cercare "una vita autentica", anche nel dolore e nella sofferenza. "Quando la salute manca, è l'amore che deve supplire."