Passi d'autore

Questo disco di Pino Daniele è un autentico capovaloro musicale, in cui è condensata una una grande Sapienza non solo dal punto di vista dei testi, ma, cosa abbastanza rara fra artisti comparabili, anche nella musica, per chi sarà in grado di cogliere il senso verbale e non verbale di queste canzoni. Quello che poi completa quest'opera unica, è la grazia, la dolcezza, la sensibilità con cui Pino Daniele affronta anche i momenti più delicati dell'iter spirituale raccontanto in questa alchemica successione di brani, ovvero i momenti di oscurità e di inevitabile dolore, in cui riesce a ugualmente a fare della poesia che dà senso a tale dolore e lo rende più accettabile. Una chimica emotiva espressa molto dettagliatamente in cui a brani di genere leggero si alternano altri di musica sacra di tipo corale. Purtroppo solo chi è davvero attento riuscirà a comprendere la non casualità di questa creazione artistica e andare al di là dello specchio. Molti ascoltatori di musica sono infatti rimasti fermi ad un'idea preconcetta di Pino Daniele, che lo vede legato ad una "progressiva decadenza qualitativa" dei suoi lavori, senza accorgersi che con l'album "Medina 2001", ha rivoluzionato completamente la propria produzione, intraprendendo una via artistica di un valore che tale che non possedeva nemmeno all'epoca dell'apprezzato album di esordio, "Terra mia", senza nulla togliere alle poesie di indubbio valore, ma non paragonabili, che quell'opera conteneva. Grazie Pino Daniele per la fatica che hai fatto per partorire questo complesso album e soprattutto questa nuova via artistica!

album nel complesso mediocre,si nota una certa ricercatezza nello stile alcuni brani "sanno di minestra riscaldata"altri sono talmente inediti e tali rimarranno ,per sempre.Validi ,invece,"bella da vivere" e " dammi una seconda vita".