Il passamura

Fra le vie di uno dei poggi cittadini più famosi del mondo, la collina di Montmartre a Parigi, ci si può imbattere in un bizzarro personaggio imprigionato in un muro, un ometto col corpo letteralmente incastrato fra i due lati della parete, fermo lì come a subire una punizione o - chissà - un tremendo incantesimo. E' il famoso Passe-Muraille (in italiano il Passamuro, o Passamura), un'opera creata nel 1989 da Jean Marais, celebre attore, oltre che scultore. E' figlia di questo divertente e malinconico racconto di Marcel Aymé, autore spesso relegato nelle stanze della letteratura umoristica o per ragazzi (mondo - intendiamoci - di meraviglia assoluta) ma, più latamente, scrittore senza chiuse etichette addosso. Egli si trasferì a Montmartre all'età di 25 anni. Non se ne andò più. E' in quel fazzoletto di scorci suggestivi, fra piazzette piene di colori, vicoli tortuosi, romantiche mansarde e caffè brulicanti che dette vita alle sue creazioni, di cui il Passamuro è senz'altro la più nota. La novella è datata 1941, periodo durissimo per la Francia (Parigi da un anno è sotto invasione nazista). Ma la vera fantasia vede e sa sgusciare oltre le drammatiche avversioni del sociale. Com'è allora che quel tizio si trova bloccato lì, mentre tenta di attraversare quella barriera? Ecco il motivo: egli ha ricevuto in regalo dalla fortuna una dei più straordinari poteri, un sogno inseguito da tantissimi, una gioia impensata: l'invisibilità. Grazie a quel miracolo si diverte, delinque, fa dispetti, ama tante donne. Ma poi accade qualcosa....Inutile aggiungere altro. Chiunque potrà scoprirne segreti e sorprese, colpi di scena e intuizioni. Buona lettura.