Paradise falls. Vol. 2: L' inferno

In un trascinate mix di avvenimenti si ripercorrono ben 40 anni di storia, mossi dalla ricerca della vera "grandezza".  I villaggi diverranno città, gli umiliati otterranno fama e potere, i reietti rifiuteranno un destino già scritto in cerca di un più glorioso indomani, i grandi uomini saranno schiacciati dal peso della modernità, i giovani destinati a ricoprire ruoli illustri non vedranno mai il proprio destino compiersi. Morti, nascite, passato, presente, progetti, delusioni, disillusioni, dolori, ferite, pazzia. Vite intere che come fili di un tessuto pregiato, si intrecciano, si tendono, si incrociano e talvolta si spezzano, dando vita ad un unico ordito. Signori e signore, benvenuti a Paradise Falls. ""Chiamalo Destino, chiamalo Natura, chiamalo Dio, chiamalo come preferisci chiamarlo. Dobbiamo avere delle cause per le cose che accadono. Non possiamo permetterci di credere che non ci sia un disegno." "Io ce l'ho un modo per chiamarlo." "E quale sarebbe?" "Merda. Lo chiamo merda."" SEGUIMI SU INSTAGRAM: SUSSURRI_TRA_LE_PAGINE

Nella seconda parte dell'opera di D.R., si conclude la parabola dell’unico inimitabile Charlie Wells. E prosegue il proliferare di personaggi, alcuni del tutto nuovi, altri appena accennati, mezze figure per le quali occorre a volte tornare alle pagine lette. Che Paradise Falls sia metafora, assieme alla disgraziata limitrofa Blood (entrambi omen nomen) degli interi USA è evidente: la città principale della contea dovrebbe rappresentare la “faccia buona”, al netto delle passioni private che nulla risparmiano, mentre il borgo operaio, collettore dell’operato capitalista, viene avvelenato letteralmente nella terra e negli uomini. Una spietata vicenda a spirale, infinita, che anche nella sua sonante conclusione lascia aperti vari interrogativi. Che sono poi quelli dell’esistenza.

Don Roberson è stato una bellissima scoperta, i suoi libri sono da leggere assolutamente!!!