La pakistana

Concordo sul finale forse troppo esagerato ma, personalmente, il libro mi è piaciuto molto. Vero è che avendo letto (e amato) anche "Le ragazze di Kabul" a volte mi sembrava quasi di leggere lo stesso romanzo, però si vede che a scrivere è qualcuno che conosce bene quelle terre e questo, sinceramente, mi ha colpito molto, qui come nell'altro libro...

Il libro m'ha molto deluso per una serie di motivi. Non lo consiglio per nulla per il fatto che la storia di per se è patetica e soprattutto monotona tanto da far venire sonno. A parte la monotonia e la continua ripetizione delle solite situazioni (di poco conto veramente e esageratamente scontate) speravo che potesse essere più interessante per il background nel quale è inserito; ovvero una terra martoriata quale è il Pakistan. Ma nulla, non inserisce nessun tema interessante a riguardo e delle tematiche più delicate ed interessanti del luogo parla in modo generico e superficiale , perdendosi il tutto in una vicenda d' 'amore' noioso e di poco conto. Non apprezzo nemmeno come scrive la signora Gately, troppo banale , prolissa nei dettagli inutili, che si dilunga nella descrizione delle minuzie , in maniera infinitesimale. L'ho letto fino alla fine solo per due motivi ; 1 perchè m'è stato regalato ; 2 per poter dire che : LO SCONSIGLIO VIVAMENTE.

Il libro è scritto bene e scorre senza problemi. La storia in se non ha niente di incredibile e il finale è abbastanza cinematografico, ma il libro, ambientato a Peshawar, coglie l'occasione per trattare il tema della tratta degli esseri umani, soprattutto donne e bambini,in Pakistan e India.