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Un libro molto americano che insegna solo ad odiare le tasse e a disprezzare chi esercita una professione. Le tasse sono solo un salasso da evitare inventando imprese senza contenuto alcuno, il welfare è un inutile spreco. Un inno alla rendita parassitaria e alla ricchezza senza lavoro. Nessuna spiegazione su come si possa racimolare il capitale iniziale. Un libro sconsigliato.
Libro interessante che descrive esperienza dell'autore, ben scritto e con molti spunti di riflessione anche sociologici, consigliato
"padre ricco padre povero" è un grande classico della finanza personale nel quale Kiyosaki ci dà il suo punto di vista sulla ricchezza e su come raggiungerla. Sostiene che questa sia potenzialmente alla portata di tutti, ma che molti non la raggiungono a causa di una partenza penalizzante dovuta ad un sistema educativo che non insegna a trattare il denaro (e questo è vero) ed orientato ad uno schema di lavoro impiegatizio. Ci sono considerazioni sicuramente giuste e alcuni spunti arguti. Ma a mio parere l'autore la mette giù un po' facile. Bisognerebbe uscire dal paradigma del lavorare per denaro, far lavorare i soldi per te, ma tutto si basa sul fatto che poi c'è gente, dipendenti ed autonomi, che lavorano per davvero. E nel suo ragionamento la fortuna non esiste, c'è solo una stima più o meno corretta del rischio. Ma io credo che per uno che ce la fa (e che fa notizia), ce ne sono parecchi che ci hanno provato con uguale abilità, ma senza farcela. Personalmente non credo siano tutte balle, c'è gente attiva, visionaria, propensa al rischio che ha buone possibilità di arrivare. Ma sono l'eccezione. Sarà forse una questione di appartenenza al gregge, ma mi sono ritrovato molto più allineato alla filosofia descritta da Morgan Housel ne "La psicologia dei soldi"
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