L’intellettuale afroamericano più influente del momento riflette sul razzismo, sulla presidenza di Barack Obama e su quanto di sconvolgente è seguito, inclusa l’elezione di Donald Trump.
“Mi sono chiesta chi potesse riempire il vuoto intellettuale lasciato dalla morte di James Baldwin. Chiaramente è Ta-Nehisi Coates.” - Toni Morrison
“Coates è probabilmente l’unico giornalista al mondo i cui articoli sono accolti con lo stesso fervore che potrebbe accompagnare l’ultimo album dei Radiohead o di Beyoncé.” - Financial Times
Dal 2008 al 2016 il leader del mondo libero è stato un uomo nero. Barack Obama, eletto nel panico diffuso, nel corso di due mandati è emerso come una forza altamente stabilizzante. Lui, la sua famiglia e la sua amministrazione sono stati l'immagine della facilità con la quale i neri hanno potuto integrarsi nella tradizione della cultura, della politica e del mito americano. Ma il "Buon Governo dei Negri" e il suo potere simbolico - prova che il biancume non è stato abbastanza forte da evitare che i peones si installassero nel castello - ha fatto paura al suprematismo bianco e ai suoi sostenitori... Coates firma otto saggi potenti, uno per ogni anno della presidenza Obama, che è stata anche suolo fertile per l'ascesa di una schiera di uomini neri di talento, Coates compreso: «Perché il talento non è niente se non hai un terreno dove esporre i tuoi doni».)
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