L'orlo del baratro

Romanzo che si legge con diletto, come tutta la produzione dell'autrice, anche se si discosta alquanto da ciò che un lettore si aspetta da un suo tipico lavoro. Spaccato straordinario su una società che non sembra essere di soli 40 anni fa, ma di molti decenni prima, più vicina ai personaggi di "Via col vento", si potrebbe dire, vista l'ambientazione geografica. La trama gialla è molto labile e quasi solo un pretesto, per un affresco degno di un romanzo al di fuori del "ghetto" del thriller. Una delle due protagoniste, però, non mi ha per nulla soddisfatto. Non mi riferisco a Maggie, degna piccola "erede" della straordinaria Lena Adams, vera paladina misconosciuta di tanti romanzi della Slaughter, quanto la bionda Kate, bellona piuttosto improbabile, messa lì più che altro per fare da contrappeso alla collega, troppo caricaturale per essere realistica, della quale non si capiscono mai bene le motivazioni delle sue scelte di vita.

Cosi cosi,lettura a corrente alternata.Battuto un record di lettura in negativo,ben 16 giorni.Quando normalmente divoro altri libri in 2/3 giorni.Scritto bene ma secondo me l'autrice si dilunga troppo sui personaggi.