Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La Conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942 - Kurt Pätzold,Erika Schwarz - copertina
Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La Conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942 - Kurt Pätzold,Erika Schwarz - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 2 liste dei desideri
Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La Conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942
Attualmente non disponibile
23,55 €
-5% 24,79 €
23,55 € 24,79 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
23,55 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
23,55 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La Conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942 - Kurt Pätzold,Erika Schwarz - copertina

Descrizione


Il 20 gennaio 1942 il capo della Direzione centrale per la sicurezza del Reich riunì, in una villa di un elegante sobborgo di Berlino, quattordici persone tra segretari e sottosegretari di Stato, funzionari ministeriali di grado equivalente, generali e ufficiali delle SS per consultarsi con loro sulle conseguenze di quanto era ormai cosa decisa: sterminare tutti gli ebrei d'Europa. Il verbale della riunione, destinato a restare segreto, fu redatto su ordine e dietro istruzione di Heydrich da Adolf Eichmann. Solo nel 1947 il verbale venne trovato dagli americani: nel volume si trovano lettere, verbali, appunti, testimonianze che riguardano direttamente la conferenza del gennaio 1942.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2000
3 marzo 2000
181 p.
9788833912134

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

monica
Recensioni: 5/5

Una semplice colazione di lavoro, la decisione unanime dello sterminio di tutto il popolo ebraico, in meno di un'ora questi criminali, dopo piccoli scambi di idee si organizzarono attribuendosi vari compiti per svolgere questa loro operazione speciale nel modo piu' efficiente possibile, piu' morti con il minimo spreco di risorse e nel modo piu' sbrigativo possibile per risparmiare tempo prezioso da dedicare alla loro guerra assassina. La cosa piu' inquietante e' la lista completa di tutti i paesi d'Europa gia' occupati e non ancora occupati con il loro numero di abitanti da massacrare nonche' la dicitura in parte ad uno di essi (gia' libera da ebrei), gia' sterminati tutti. In verita' questa conferenza non sanci' la distruzione del popolo ebraico che era gia' da tempo in atto, era solo la pretesa di Himmler e Hitler di far collaborare i loro adepti affinche' la si svolgesse nel minor tempo possibile. Vergognoso fu inoltre il festeggiamento per l'accordo unanime raggiunto, si strafecero di costosissimi alcolici e sigari. Questi animali perche' non si puo' certo dire di loro esseri umani, ritengo che ebbero la giusta punizione ebbero lo stesso destino di tutte le loro vittime. Morirono tutti chi giustiziato chi massacrato per vendetta e tutti ma proprio tutti morirono in lacrime, qualcuno di loro chiedendo perdono al loro popolo, il popolo ebraico perche' alcuni di questi partecipanti erano di origine ebraica, Heydrich, Frank, Eichmann pure aveva un ramo della sua famiglia di fede ebraica. Da leggere per capire fino a che punto puo' essere abbietto l'essere umano.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica


recensioni di Collotti, E. L'Indice del 2000, n. 09

La versione italiana di questo libro, che reca la firma di uno dei maggiori specialisti della persecuzione degli ebrei della ex Ddr, presenta evidenti motivi di interesse anche per gli studiosi italiani.Innanzitutto il fatto che per la prima volta si rende accessibile il testo italiano completo del documento che è al centro del lavoro interpretativo degli autori, ossia del verbale redatto da Eichmann della conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942, che esplicitava gli obiettivi e i metodi della "soluzione finale", costituente, come è ovvio, il pezzo forte della parte documentaria del volume. A questo proposito, peraltro, l'editore avrebbe dovuto avvertire che il corredo documentario dell'edizione originale del 1992, che ricostruisce i precedenti del testo del 20 gennaio 1942 e raccoglie testi prodotti nel dopoguerra inerenti ad aspetti applicativi e alla storia del verbale attraverso atti giudiziari (comprese in particolare le testimonianze di Eichmann, l'estensore del materiale del documento, al processo di Gerusalemme), è stato amputato per l'appunto di tutti i testi posteriori al 1945.
Il secondo contributo consiste nella contestualizzazione che gli autori fanno di questo verbale nel quadro del divenire della "soluzione finale". Contrariamente infatti a quanto ripetutamente affermato in numerose opere, al Wannsee non fu decisa la "soluzione finale": quando si riunì la conferenza, essa era una realtà in atto già da molto tempo. La svolta non era nella determinazione della sorte degli ebrei ormai già condannati allo sterminio fisico, ma nelle modalità e nell'accelerazione di questo processo. Una precisazione cui non è estranea neppure la circostanza del rinvio della conferenza, che, inizialmente convocata da Heydrich per il 9 dicembre del 1941, fu poi rinviata di oltre un mese: alle origini della dilazione vi erano di sicuro il fallimento ormai constatato sul finire del 1941 della guerra-lampo all'Est e l'allargamento del conflitto a Stati Uniti e Giappone, che implicava una riconsiderazione dell'orizzonte complessivo del conflitto e degli sviluppi bellici generali. L'accurata analisi dei contenuti del documento e delle ragioni della riunione, alla quale Heydrich aveva convocato uno scelto numero di rappresentanti delle strutture della polizia e di alti funzionari dell'amministrazione civile, è una piccola lezione di metodo storico, attenta a tutte le sfumature di una gestione del potere come quella che fu realizzata nel Terzo Reich.
E proprio a queste caratteristiche e a questa specificità si lega il terzo motivo che rende piena ragione della fatica degli autori. La loro ricostruzione risponde infatti a un complesso di domande (a cominciare dalla questione della datazione esatta del passaggio dalle persecuzione degli ebrei alla loro sistematica distruzione fisica) che fanno parte della discussione problematica tra gli storici ma anche dei funambolismi di sedicenti storici alla
Irving.Si comprende così come e perché non esista un ordine scritto di Hitler (che è il pretesto accampato da Irving per negare il genocidio o quanto meno la corresponsabilità in esso di Hitler), nel momento stesso in cui vengono descritti i modi di funzionamento del sistema di potere nazista.
Anche nella traduzione non devono sfuggire al lettore italiano altre caratteristiche del documento su cui in particolare gli autori richiamano l'attenzione, per esempio l'agghiacciante asetticità del linguaggio quale risulta dal verbale steso da Eichmann (e chi ha visto il filmato di Uno specialista vi ritroverà intatti la figura e il comportamento dello stesso Eichmann): quando, ad esempio, nell'elencazione statistica degli ebrei nei diversi settori europei si arriva all'Estonia e si legge la scarna dizione "libera da ebrei", si deve intendere che lì il genocidio aveva già raggiunto i suoi obiettivi, a riprova fra l'altro, se ce ne fosse bisogno, che la "soluzione finale", quando si arrivò al Wannsee, era già in via di avanzata realizzazione. Uno spunto, null'altro che uno spunto, di quell'"ingannevole linguaggio dei criminali", come scrivono gli autori, che fece sì che per via di un "codice linguistico tacitamente concordato e osservato" si stabilisse tra i partecipanti alla conferenza una sorta di patto di complicità (e una gara di efficienza) nell'esecuzione dello sterminio senza che esso venisse mai chiamato con il suo vero nome.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore