L' opera segreta

Uno scaffale della mia libreria è dedicato ai romanzi musicali. Oggi aggiungo questo libro: non un capolavoro, ma grazioso nella trama, nelle ambientazioni, nonché di piacevole lettura. Non passerà alla storia della letteratura, ma mi ha messo voglia di riascoltare Mozart.

Ammiro e apprezzo l'entusiasmo dell'autore per Mozart, ribadito nella breve NOTA che segue immediatamente la fine del libro.Apprezzo anche il tentativo di sfruttare la straordinaria musica mozartiana come fulcro per un intreccio giallo, imperniato su una partitura scomparsa e i tentativi di recuperarla. Detto ciò osservo che purtroppo l'autore non ha un talento letterario sufficiente per uscire a testa alta dalla sfida; l'intreccio è veramente interessante, ma il MODO con cui ci viene narrato non va oltre un'onesta e piatta routine. In poche parole: la narrativa qui latita. Mai una soluzione fuori dalla norma per intrecciare narrativamente le parti ambientate ai giorni nostri con quelle collocate ai tempi di Mozart. Mai un dialogo che esca dalla meccanicità. Peccato, perchè il materiale di base, pur arduo da trattare, poteva davvero essere memorabile nelle mani di un altro scrittore. Quel che resta alla fine è poco. In più, da buon musicista, avevo capito già dopo 30 pagine come sarebbe andato a finire: per un giallo non è una buona cosa.

Romanzo che si sviluppa su due piani temporali, che restano inconciliabili nonostante i tentativi maldestri dell'autore di sviluppare una spy story musical-massonica (che ha nel finale contemporaneo la sua debolezza maggiore), ma che ha pregio di ricordarci la grandezza di Mozart,nonostante i tanti tentativi meschini effettutati dalle autorità religiose e politiche della sua epoca timorosi verso le idee illuministe di bloccarne l'attività, tentativi che ahimè andarono a buon fine, ma che non impedirono alle sue splendide opere liriche e non di affermarsi e di diventare capolavori immortali.