Ombre sulla luna-Terra imperiale-La città e le stelle

Nelle varie classiche dei migliori romanzi di Science Fiction di tutti i tempi, "La città e le stelle" appare sempre ai primi posti. La fantasia sfrenata di Clarke crea la città definitiva, Diaspar, governata da un computer, dove tutto è finalizzato al mantenimento dello status quo, dove gli abitanti, finito il loro ciclo di vita, ritornano nei banchi memoria per essere rigenerati dopo secoli, forse millenni. Diaspar è l’unica città superstite della Terra, e vive rinchiusa da bastioni e da coperture che nascondono l’esterno, perfino il cielo: il terrore del “fuori” è insito nel DNA di tutti i suoi abitanti. Ma il computer centrale sa che questa situazione crea una stagnazione dell’evoluzione della razza, e periodicamente chiama alla vita persone che non hanno questo terrore e che quindi cercano contatti con l’esterno. Dove, ignorata da tutti, c’è la città di Lys. Trama avvincente, colpi di scena, qualche sprazzo di umorismo (insolito in Clarke). Un libro da leggere e rileggere. Il volume comprende anche due romanzi di fantasociologia, certamente non all'altezza del primo ma comunque veramente interessanti, perchè trattano degli intrighi politici ed interessi economici che sono dietro al progresso tecnologico del futuro, uno ambientato sulla Luna colonizzata, l'altro fra le colonie terrestri sparse nell'Universo.