L' ombra dell'aquila. Perché gli Stati Uniti sono così amati e così odiati

Dovunque si guardi, film, televisione, musica, moda, cibo americani sono lì, davanti a noi, suadenti ingombranti al punto da far nascere la sensazione di vivere sempre all'ombra dell'aquila statunitense, cosa che può facilmente ingenerare meccanismi di avversione anche violenta. Gli attentati dell'11 settembre 2001 stanno lì a dimostrarlo. Da allora si è riacceso il dibattito sul rapporto tra americani e resto del mondo. I cittadini statunitensi hanno cominciato a domandarsi come sia possibile un odio tale nei loro confronti. E, d'altra parte, tutti gli altri si sono chiesti come abbiano potuto finora gli americani evitare di considerare che ciò sia possibile. è anche vero, paradossalmente, che tutto questo pare in contraddizione con i sentimenti opposti di ammirazione, emulazione, amore che il mondo intero tributa all'ultima grande potenza.
Di fronte a questa singolare situazione, tipica degli imperi di tutti i tempi, Mark Hertsgaard ha viaggiato attraverso molti paesi e culture, dall'Europa all'America Latina, dall'Africa all'Estremo Oriente, per capire che cosa davvero si pensi degli Stati Uniti: modello del desiderato benessere e stile di vita sognato da molti poveri del mondo, da secoli meta di una continua immigrazione, e però ferocemente criticati per il loro materialismo, oltre che per la superficialità e l'arroganza della politica estera. Proprio a partire da queste impressioni, L'ombra dell'aquila racconta al resto del mondo che cosa sia davvero l'America nell'area della «guerra al terrorismo»: un impero ferito e aggressivo, ma anche una grande democrazia che deve ritrovare le sue radici più autentiche. Così Hertsgaard ci rende partecipi di quel dialogo che oggi si è fatto più che mai necessario e urgente per superare gli stereotipi con cui ci giudichiamo dalle diverse sponde dell'oceano.