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Le Olimpiche - Pindaro - copertina
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Descrizione


Profeta di una concezione religiosa e morale della vita, nelle "Olimpiche" Pindaro è allo stesso tempo il cantore che immortala la fama delle belle imprese e il saggio che esalta i valori ideali, educando le nuove generazioni secondo gli antichi principi. Non c'è mai rimpianto per un passato perfetto rispetto a un presente impuro, non c'è il lamento per un mondo che va guastandosi. C'è un grande senso della storia e di un ethos complesso e maturo, quasi una filosofia della virtù.
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Dettagli

3
2004
Tascabile
1 luglio 2004
LIII-228 p., Brossura
9788811362623

Conosci l'autore

Pindaro

(Cinocefale, Tebe, 518 - Argo 438 a.C.) poeta greco. Nacque da nobile famiglia. Dopo un periodo passato a Tebe si trasferì ad Atene, dove ebbe come maestri Apollodoro, Agatocle e Laso d’Ermione. Del 498 è il primo componimento datato, la X Pitica per Ippocle di Tessaglia. Durante le guerre persiane mantenne un atteggiamento distaccato, quasi indifferente, ma più tardi cantò Atene come «baluardo della Grecia». Fu in Sicilia alla corte di Gerone di Siracusa insieme a Bacchilide (con il quale, nel 476, celebrò la vittoria olimpica di Gerone). Scarse sono le notizie sugli anni successivi: l’unica data sicura è il 446 (VIII Pitica per un atleta di Egina). Si tramanda che Alessandro Magno, quando nel 336 distrusse Tebe, volle risparmiata la sua casa.P. trattò tutte le forme della lirica corale:...

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