L' odio e la follia. Il caso di Anders B. Breivik

Oslo, una strage. Un uomo, un folle, Anders B. Breivik, in un giorno che sembrava come tutti gli altri, si è vestito dei panni del giudice punitore, pronto a purgare una società che nei suoi canoni aveva in sé qualcosa di malandato. È la storia di colui che divorato dalla solitudine e dagli spettri di un passato grave, circondato dalle protette mura della casa, ha stilato con occhi assassini un Manifesto allucinato che ha dato vita ad uno dei giorni più funesti della nostra epoca. Emanuele Mingione accende il suo occhio di bue su colui che ha osato tanto, parlandoci della sua infanzia, della famiglia, della formazione del suo carattere, della stesura del suo turbato Manifesto fino alla descrizione di ciò che successe il giorno della strage. È questo un testo duale, che spazia tra la psicologia e la cronaca di un evento ormai storico, scritto con parole che arrivano dritte al cuore e alla mente di chi lo legge, consapevole di trovarsi in un racconto che, per quanto assurdo, tratta della realtà instabile di un Paese che affonda le sue radici nella giustizia e nella coerenza. Grazie alla maestria dell’autore, mai temi psicologici così ostici sembrano essere tanto chiari; viene descritto un uomo, figlio del mondo, la cui mente è piena di mostri e rabbia tanto da offuscare la sua razionalità. Per la prima volta, un libro che apre gli occhi sul vero caso del carnefice di Oslo, della bomba ad orologeria che ha impostato il suo timer su “Odio e Follia”.