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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2010
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Un bel romanzo, scritto su due diversi piani temporali che si incastrano perfettamente giungendo ad un finale mantenendo una continua tensione che - cosa rara! - non si basa su volgarità, efferatezze e scene di sesso. E' la dimostrazione che si può scrivere un ottimo thriller anche senza scadimenti formali. Ottima la descrizione dei personaggi, degli ambienti e, soprattutto, del clima di terrore rivoluzionario.
Primo romanzo incentrato sull'investigatore Pekkala, il finlandese divenuto famoso per essere stato uno dei più potenti uomini dell'ultimo zar. I capitoli alternano la narrazione del presente (punto di partenza: Siberia 1929) con la memoria del passato; nel ricordo riaffiorano l'infanzia, quando Pekkala giocava con il fratello, e poi l'adolescenza, e via via il lavoro con suo padre, la rivalità con il fratello e le vicende che lo condussero a diventare quel famoso Pekkala, l'occhio di smeraldo, l'occhio dello zar. Romanzo affascinante, che fa rivivere con incredibile realismo situazioni storiche che già di per sé sono ammantate di mistero, come la sorte dei Romanov dopo la rivoluzione, e che sa coniugare fantasie al limite del credibile con ambientazioni storiche documentate. Segue una nota storica, con bibliografia essenziale, su quanto realmente successo ai Romanov.
Il romanzo in se mi è piaciuto molto, sia per la particolare idea di romanzare ulteriormente una triste vicenda già romanzata direttamente dalla storia, ma anche per l'impostazione del romanzo, che si divide tra la vicenda raccontata ed il passato di Pekkala, in un'alternanza che fa capire al meglio le capacità ma anche le debolezze e le paure di questo fedele amico di Nicola II. Mi ha però molto stupito il clamoroso errore storico inerente l'automobile, la Emka, più volte richiamata nel corso della storia. La vicenda si svolge nel 1929, che è l'anno di fondazione della GAZ (Gor'kovskij Avtomobil'nyj Zavod, in italiano Fabbrica Automobili di Gor'kij), marchio produttore, si, del modello Emka, ma solo a partire dal 1936!!! Riguardo poi al diffuso utilizzo di torce elettriche con pile sostituibili così potenti da permettere a Pekkala di stare in fondo al pozzo della miniera per decine e decine di minuti, ho i miei dubbi, ma non ho trovato conferme ne positive ne negative, per cui mi rimane il dubbio...
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