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Nuova era oscura - James Bridle - copertina
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Nuova era oscura

Descrizione


Calcolo, computazione, complessità sembrano essere le uniche chiavi utili ad analizzare il mondo attuale. Sembra che senza un'enorme mole di big data sia impossibile risolvere qualsiasi problema, dalle fluttuazioni bancarie al cambiamento climatico. E, intorno, sembriamo avere un'infrastruttura, fatta di cloud, di social network, di Wikipedia e di YouTube, che è lì, pronta a fornirci ogni informazione necessaria. Eppure il mondo si è reso sempre più impensabile, e chi lo governa usa questa insondabilità per rendere il suo dominio sempre più stringente. Siamo in una Nuova Era Oscura. In questo libro straordinario James Bridle indaga la storia dell'arte, delle tecnologie e dei sistemi d'informazione per renderci finalmente visibile il sistema tecnologico in cui siamo tutti avvinti, al fine di poterlo comprendere, e quindi cambiare.
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Dettagli

Not
2019
12 giugno 2019
298 p., ill. , Brossura
9788880560579

Voce della critica

Nello scorso numero abbiamo parlato di apocalissi possibili e misure da prendere, tra l’affidarsi alle piante suggerito da Richard Powers nel Sussurro del mondo e l’affidarsi sempre alle piante, ma psicotrope, suggerito da Michael Pollan in Come cambiare la tua mente. È tuttavia opportuno prepararsi all’eventuale cambio di paradigma con un’adeguata contestualizzazione – quella che non arriva dai media mainstream, arenati in un misto di incomprensione strutturale e vago negazionismo. La crisi è complessa, dato che all’emergenza climatica si accompagnano la sopravvenuta “era della post-verità”, con fasce crescenti di popolazione non più in grado di discernere le fonti di una notizia proprio mentre si moltiplicano le possibilità tecnologiche della falsificazione; la crisi della democrazia rappresentativa da ciò alimentata; i frutti tossici di quest’ultima, quali sorveglianza di massa, complottismo assurto a pensiero comune e autoritarismi di ritorno. Una situazione che viene ben descritta nel più recente libro edito dalla collana “Not” di Nero, tra i pochi fari proiettati in tanto buio.

Proprio Nuova era oscura si intitola il saggio dello scrittore, attivista e ideatore del concetto della “new aestethic” – l’ibridazione tra reale e digitale che pervade il mondo contemporaneo – James Bridle, che certo dedica più spazio ad allarmarci (con ottime argomentazioni) che a rassicurarci con eventuali soluzioni – il sottotitolo del libro è del resto “la tecnologia e la fine del futuro” – dato che, in ultima istanza, il suo lavoro ci porta a capire ciò che annunciava già negli anni 60 il Mr. Natural di Crumb: la realtà è completamente pazza – o, detto meglio, siamo agenti razionali in un macrosistema di iperoggetti (si veda il saggio omonimo di Tim Morton, sempre edito da Not) fattosi ormai per lo più irrazionale, e i cui processi latenti sono strutturalmente non decodificabili.

Che fare allora? Bridle è piuttosto critico con l’accelerazionismo e l’idea di abbracciare il cambiamento “in avanti”, e se le ideologie nate e cresciute nell’Europa di 800 e 900 (almeno quelle che hanno avuto dei tentativi di messa in pratica) appaiono oggi troppo usurate, è forse dall’anarchismo di marca americana – quello di Thoreau, non a caso d’impronta naturalistica e neo-spiritualista – che si possono trovare modelli applicabili.

Recensione di Vanni Santoni

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