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Anno edizione: 2021
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Le parole in origine erano magiche, e la parola - scriveva Freud - conserva ancora molto del suo antico potere. Quelle della fisica, con le loro etimologie e le loro radici, ci svelano in che modo siano nati e si siano sviluppati alcuni dei più importanti concetti della scienza, a volte scontrandosi con nuove circostanze, altre volte cambiando a seguito di nuove scoperte o con l'introduzione di nuovi strumenti. Altre volte ancora, morendo.
«Il mondo è fatto di cose e le cose sono nominate dalle parole. Ma le cose esistono davvero se non hanno un nome? Dove sono la rosa, l'unicorno e il mare prima che vengano invocati? In questo bellissimo libro, Alessandro Bettini ci consegna un tesoro di parole nuove, inventate o riciclate dalla fisica. Alcune, come vuoto, sono conosciute - e temute - sin dalla rivoluzione ionica. Altre, come i quark, sono giocattoli scherzosi che descrivono piccoli frammenti di realtà, e altre, come simmetria, sono cresciute a partire dal loro significato originario per diventare qualcosa di più profondo» - J. J. Gomez-Cadenas, Ikerbasque professor of Physics, Donostia International Physics Centre
Quelle scelte da Alessandro Bettini sono parole che illuminano la storia della scienza e le sue dinamiche, il suo mutare nel tempo e il suo entrare in relazione con altre culture. Vuoto, inerzia, atomo, simmetria, spazio-tempo, massa, eclissi, quark, cosmo: con voce esperta e nello stesso tempo chiara e coinvolgente, l'autore ci racconta la storia di queste nove parole e dei fenomeni che dietro a esse si nascondono. Il vuoto, per esempio: per Esiodo fu all'origine di tutto e per Aristotele il luogo necessario per accogliere le cose, l'abisso di oscurità ed energia prima che nascesse la luce. In tempi più prossimi a noi, i progressi della fisica ci hanno insegnato che in realtà le misteriose profondità del vuoto cosmico - dove non ci sono né stelle né gas - sono permeate da una massa e un'energia «oscure», che determinano la struttura e l'evoluzione dell'Universo, anche se ancora non sappiamo che cosa siano. In questo libro leggeremo anche la storia degli atomi eternamente in moto nel vuoto. Furono «visti» con gli occhi della mente da uomini geniali come Leucippo e Democrito, millenni prima che la scienza consentisse effettivamente di visualizzarli e di penetrare al loro interno, scoprendo il meraviglioso mondo quantistico e i costituenti ultimi della materia. Della natura, sia a scale infinitamente piccole sia a quelle infinitamente grandi, oggi sappiamo moltissimo. Non abbiamo mai avuto così tanta conoscenza - e, al contempo, mai come oggi abbiamo avuto la certezza che ciò che non sappiamo è infinitamente di più. Perché se è vero che le parole in origine erano magiche, "Nove parole della fisica" ci svela - con chiarezza e rigore - la magia che risiede nella natura, in quei fenomeni al contempo familiari e pieni di mistero che avevano già riempito di meraviglia i nostri antenati più antichi e non smettono di stupire anche noi.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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