La notte delle zucche. La festa di Halloween

leggendo questo libro sono rimasta delusa dalle spiegazioni fornite dall'autore; spiegazioni che non hanno fondamenta certe non essendoci una bibliografia e che non sono di certo oggettive. vero è che Halloween al giorno d'oggi è sempre più utilizzato dal mercato a fini consumistici, ma quello che non si dovrebbe dimenticare sono le sue origini e tradizioni celtiche che sono alla base stessa della festa cristiana e che trovano una loro continuità nel neopaganesimo. una corrente che si basa sul rispetto della natura e dei suoi cicli vitali e non di certo sull'adorazione del demonio dato che i neo pagani nemmeno credono nella sua esistenza. quindi smettiamola di screditare e ridicolizzare una cultura che ha origini più antiche del cristianesimo e cerchiamo invece di contrastare l'intolleranza e la violenza fatta sotto il nome di una religione che predicava amore e rispetto.

Conosco Gulisano e lo reputo una persona di altissima cultura e anche un grande comunicatore. Ho apprezzato moltissimo qualche suo libro (Cristeros; O Roma o Morte!; Andreas Hofer e Guareschi), molto meno quelli dedicati a Tolkien, a Lewis e alle tematiche delle loro opere. Cosa voglio dire? Semplicemente che Gulisano cerca di unire ciò che non è possibile: paganesimo e cristianesimo. E' un'operazione pericolosa che nel corso dei secoli è stata la caratteristica portante contro l'ebraismo e contro la vera natura stessa del cristianesimo. Questo libro conferma quanto il fatto che si ami una terra come l'Inghilterra e la mitologia nordica possa ribaltare le carte in tavola sfornando un pasticcio indigeribile. Gulisano non è certo uno stupido e parte dal fatto che essere cattolici vuol significare che ogni carisma che si rifà a Cristo è ben accetto nella Chiesa. nessuno mette in dubbio questo. Ma l'operazione culturale mirata a destoricizzare e ad esaltare l'escapismo ai danni della razionalità, della storia e della logica ha un effetto nefasto. Per intenderci, si vuole far accettare delle cose giustificandole (in modo forzato) col discorso cristiano-cattolico, ma che con il cristianesimo sono agli antipodi. Ben venga tutto: la Chiesa è cattolica e accoglie tutti. Ma Cristo non pensava, predicava e parlava in elfico, non mirava a orchi, cavalieri, nani, balrog o zucche vuote. Cristo parlava in ebraico, pensava in ebraico e pregava in ebraico, una delle lingue più precise e inconfutabili della storia, nella quale, in un contesto teologico dal quale il cristianesimo trae fonte e origine, l'escapismo e il puerile romanticismo di stampo ottocentesco, il viagra delle menti deboli e irrazionali, non avevano posto. Non bisogna andare più lontano dalla logica della fede! Detto questo, come si è caduti in basso. Non bastava Tolkienology, ora anche le zucche vuote, quelle che di materia grigia non hanno nemmeno un grammo!

Ritengo questo libro di Paolo Gulisano un'autentico saggio su Halloween. Semplice e chiaro è adatto a tutti, bimbi, genitori, educatori e, in generale, chi ha delle perplessità nei confronti di questa festa. Come al solito Gulisano si dimostra un'ottimo comunicatore. Manuela