Il nostro tragico universo

Il racconto consente all'uomo di costituirsi una coscienza storica nel tempo e, solo perché raccontata, qualsiasi esistenza può allora acquistare un senso possibile. Tanto nella Storia quanto nel romanzo, l'aggancio con la realtà avviene attraverso la lingua, anche mutuata da quella del quotidiano; qualsiasi testo letterario, compreso il racconto fantastico, può contribuire al ritratto di un'epoca o di un individuo. Ma è possibile, invece, raccontare una storia senza storia? E' questa la chiave di lettura di quest'opera. Così come Seneca fu uno dei pochi filosofi che mise in pratica ciò che andava predicando (il suicidio) la Thomas ci dimostra attraverso le pagine di questo romanzo che, raccontare storie che non hanno un inizio o una fine triste o felice, storie senza senso costruite per sfuggire il dramma, la speranza, il desiderio e che non seguono né le regole aristoteliche né quelle claudiane, è possibile. Metanarrativa divertente ed assurda che contiene in sé la possibilità della propria non-esistenza e che si prende gioco della tragedia mettendola in ridicolo. Elogi all'originalità, se non altro.

Forse non l'ho capito io...ma questo libro non mi ha lasciato nulla. E, a distanza di poco tempo, neanche ricordo più la trama...

Si può scrivere un romanzo senza storia? Secondo Scarlett Thomas si e questo suo ultimo romanzo ne è l'esempio dichiarato. Anche qui ritroviamo la formula di "Che fine ha fatto Mr y.", ovvero lo sviluppare una storyline infarcendola di accenni,spunti ed assaggi riguardanti varie argomentazioni non sempre collegate al romanzo vero e proprio ma che spesso fungono da mini storie indipendenti. Purtroppo stavolta il risultato è un romanzo inconcludente, privo di fondamenta, una storia che mette in tavola un pò di tutto ma senza arrivare a nulla