Non uscire nella notte

La protagonista è una psicologa che, forse, sa aiutare i suoi pazienti ma quando si tratta della sua vita privata è piuttosto sprovveduta. Non coglie, o preferisce non farlo, le incongruenze delle persone che le sono vicine, le loro bugie e le loro contraddizioni, i segnali d’allarme e così finisce per essere manipolata e ingannata; anche la dipendenza da alcol e farmaci non aiutano la sua lucidità. Alla cinquantesima pagina avevo già individuato due possibili colpevoli: il primo più evidente, per il suo comportamento altalenante tra l’assente e l’imprevisto, inoltre avevo capito come il suo passato si collegava alla psicologa; il secondo più distante, defilato, resta nell’ombra e proprio per questo mi risultava sospetto. Per fortuna verso la fine l’autrice arricchisce e complica il racconto rendendolo interessante e meritevole di finirlo; a questo punto uno dei miei due presunti assassini viene confermato. Solo la scrittura scorrevole e le ultime pagine incalzanti fanno guadagnare a questo libro 3 stelle.

Libro lento per 300 pagine circa, diventa più interessante solo alla fine. Non lo consiglierei come thriller

Trama originale all'inizio e verso la fine cade un po' nel banale. Si legge facilmente e velocemente