Non piangere

"Non piangere" racconta la guerra civile spagnola con la voce e i ricordi di Montse, ormai anziana ma ancora fortemente legata a quella lontana estate del 1936. Do 4 stelle e non 5 perché ho trovato un po' faticoso il pastiche di linguaggi e narrazioni presente soprattutto nella prima parte del libro, ma penso che questo romanzo vada assolutamente letto soprattutto da chi voglia comprendere meglio le complesse dinamiche alla base della storia spagnola del Novecento.

Lydie Salvayre è una scrittrice francese, di genitori spagnoli profughi della Guerra Civile. La madre, ormai molto anziana, soffre di demenza, e curiosamente il solo periodo che ricorda perfettamente, e che la porta ad emozionarsi come una bambina, è il 1937, quando quindicenne scoprì due nuovi mondi: la Barcellona degli anarchici e l’amore. Non durò molto, tanto che poco dopo dovette assistere alla scomparsa del primo e rinunciare al secondo. Nel frattempo, raccontando la meraviglia e le forti emozioni di una ragazzina che cresceva in un momento di grandi cambiamenti e angosciosi drammi, l’autrice rilegge il libro che Georges Bernanos, fervente cattolico e conservatore francese, scrisse (e pubblicò) in seguito alle sue esperienze dirette dei crimini franchisti a Maiorca, protetti e benedetti dai membri della Chiesa cattolica, di ogni livello.