Cosa faresti se la persona che dovessi salvare fosse il tuo peggior nemico?

«C'è quasi un comandamento nel titolo del primo lungometraggio di Mauro Mancini: un imperativo di buon senso e di civiltà, che incorona una parabola kieslowskiana sul ribaltamento delle prospettive e sull'impossibilità di ergersi a giudice divino» - Emanuele Sacci, Film Tv

In una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche, vive Simone Segre (Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. Un giorno si trova a Soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell'uomo: Marica (Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello (Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare...)