Non morirò del tutto

L’ultimo libro scritto prima della morte avvenuta nel 2015 di Rutilio Sermonti è Non morirò del tutto. Chi si aspetta un’autobiografia di quello che possiamo definire uno dei più importanti intellettuali di Destra, rimarrà deluso. Sermonti, combattente valoroso nella RSI e partecipe della vita politica prima nel MSI (dove fu sempre un militante e mai aspirò a fare carriera entrando spesso in conflitto con la dirigenza), poi di Ordine Nuovo e successivamente alla “svolta di Fiuggi” aderì alla Fiamma Tricolore e in seguito al Fronte Nazionale, si cimentò nella scrittura di libri di storia, zoologia, fu animatore dei primi movimenti ecologisti e fu anche pittore e scultore. In questo volume Rutilio, molto amato dalle giovani generazioni, affronta in una sorta di antologia del suo pensiero gli argomenti a lui più cari: l’evoluzionismo di cui sposa le tesi avverse a questa corrente di pensiero del fratello Giuseppe insigne genetista, la psicoanalisi, l’ebraismo e il cristianesimo, il concetto di vera libertà, i falsi miti del mondo moderno come la democrazia, l’edonismo e lo strapotere del denaro definito “sterco del diavolo” e riafferma i principi ideali, politici, sociali ed economici del fascismo a cui è rimasto fedele per tutta la sua lunga vita. Analizza anche i recenti fenomeni del mondialismo voluto dall’élite cosmopolita finanziaria capitalista anglosassone, che sta portando il mondo alla rovina ambientale e demografica con le migrazioni di massa incontrollate e avallate da governi proni ai diktat dell’Unione Europea, cioè di un’Europa distante anni luce per la quale Sermonti rischiò la vita nella Seconda guerra mondiale. E’ un libro commiato, ma chi lo leggerà si renderà conto quanto attuali siano le sue riflessioni e le sue proposte rivoluzionarie per l’Italia, poiché auspica l’edificazione di uno Stato organico, che come tutti gli esseri viventi costituiti da organi che gli permettano l’esistenza, sia composto da organi statuali che ne consentano la vita.