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Non mi toccare - Massimo Tallone - copertina

Descrizione


Susanna vive alle Faer Øer e fa la traduttrice. È affetta da aptofobia, la paura di essere toccati. La sua è una storia terribile. Sei anni prima, a Torino, i suoi colleghi di lavoro Linda e Ivan vengono massacrati a colpi di pistola. E proprio Susanna, uscita poco prima per una commissione casuale, trova i loro cadaveri rientrando in ufficio. «La strage di via Catania»: qualcuno la ricorderà, perché così si affrettarono a battezzarla giornali e televisioni. Le cause del doppio omicidio restano oscure, ma una cosa appare subito evidente: l'assassino vuole (deve?) finire il lavoro. E Susanna scappa: lascia Torino e si nasconde in Sardegna, poi in Islanda, infine alle isole Faer Øer. Lì, in una casa a picco sulla scogliera, perduta tra l'infinita gamma di grigi del cielo nordico e la perpetua, gelida mobilità dell'oceano, racconta la sua storia a un testimone, un torinese incontrato a Reykyavík (per caso? esiste il caso?). Sarà proprio lui, che di mestiere scrive romanzi noir, a raccontarci la storia che abbiamo fra le mani. Nella quale, però, finisce per rimanere invischiato - ma potrebbe succedere anche a te, che stai leggendo questo risvolto di copertina. Perché le sorprese non sono finite. In un mattino battuto dalla pioggia e dal vento artico, Susanna vede una figura vestita di scuro che passeggia sul bordo della falesia. La riconosce. Va in scena un nuovo incubo. L'ultimo?
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Dettagli

2019
9 maggio 2019
316 p., Brossura
9788877074249

Voce della critica

Come accade con le lingue di fuoco nel camino, scoprii che anche il movimento del cielo attira lo sguardo e non stanca mai. Da quando ero in casa di Susanna, la vetrata era lo schermo sul quale vedevo di continuo quei film privi di trama, ma con moltissima azione.

Quando finisco di leggere un libro di un certo spessore narrativo, amato dalla prima all’ultima pagina, mi chiedo subito se sarò in grado di esprimere chiaramente tutte le sensazioni che ho provato, quello che mi ha lasciato, per poter condividere il mio entusiasmo con chi legge le mie parole.

In questo caso mi farò aiutare da Susanna, la protagonista della storia, lei che con le parole ci lavora, lei che mi ha preso subito il cuore, lei che emana una certa magia alchemica. In fondo lo stesso Massimo Tallone si è affidato totalmente a lei per realizzare questo romanzo!

Un incontro casuale (si tratta di caso o forse di sincronicità?) in una biblioteca a Reykyavik con Susanna, una donna torinese per giunta, come lui. Un incontro fin da subito circondato da un alone particolare di mistero, di luce ed ombra. E proprio grazie a quell’incontro lo scrittore si troverà a passare qualche giorno tra Islanda e Norvegia, precisamente sulle isole Fær Øer, dove Susanna vive e resterà impigliato, irretito dalla storia che lei ha deciso di raccontare, scegliendo proprio lui come depositario del suo grande segreto e del peso che si porta dentro da anni, da quel maledetto giorno della “Strage di Via Catania” a Torino.

… Raccontando quei momenti, si prendeva pause molto lunghe e di tanto in tanto lasciava il divano per andare a guardare i minuscoli puntini di luce, isolati che brillavano sulla costa opposta. Alle Fær Øer è così breve la vittoria del buio che è necessario dedicarci attenzione, per conservare il ricordo della notte.

Susanna è una giovane donna avvolta da una splendida aura dorata, così la visualizzo nella mia mente : una figura sinuosa, dai capelli color del tè, misteriosa, conturbante,dotata di un fascino che lei stessa non sa di possedere.

Ecco la sensibilità di Susanna: lei scorge la faccia nascosta della luna, quando gli altri vedono soltanto quella illuminata.

È una traduttrice ed è affetta da aptofobia ovvero la paura di essere toccati. Detta così risulta una descrizione piuttosto banale e superficiale; in realtà lei è molto di più ed è proprio la sua fobia a renderla meravigliosamente speciale. Chi è affetto da questa patologia prova forti stati di ansia, attacchi di panico con brividi e sudorazione, anche solo al pensiero di poter entrare in contatto fisico con qualcuno (parliamo anche solo di una stretta di mano, di un tocco sulla spalla). Immaginate Susanna che, di ritorno da una commissione, rientra nello studio di traduzioni dove lavora a Torino e trova i suoi due colleghi, Linda e Ivan, freddati da colpi di pistola e riversi sul pavimento. Ne segue immediatamente l’arrivo della polizia, i medici che la portano via in stato di shock. Immaginate: viene toccata, strattonata, una carica di stress per lei, che rasenta la follia. Da qui inizia la sua fuga che, come il vortice di un tornado, provocherà una serie di avvenimenti terribili e spaventosi. Verremo trascinati in una lettura carica di tensione narrativa, in una corsa per sfuggire ad uno spietato assassino, un viaggio che porterà Susanna in Sardegna dove per caso (o forse no) troverà un periodo di pace, avvolta dai profumi, dai colori di una terra meravigliosa descritta magistralmente dall’autore. Troverà pace tra i pipistrelli che abitano il nuraghe vicino al quale è ospite, si sentirà libera in mezzo a loro, nel nido naturale in cui essi si riproducono e convivono. Ma la pace durerà poco e ancora dovrà fuggire, ancora dovrà difendersi, trasformandosi: una metamorfosi che può salvarla. Ma per quanto ancora?

I personaggi che ruotano attorno a Susanna sono come i satelliti attorno al Sole. Duilio in particolare è un uomo splendido, con il quale ha un rapporto speciale che solo un uomo così poteva accettare : nessuna fisicità tra loro, si nutre della semplice, potente reciprocità. Lui la proteggerà sempre, anche a distanza, perché il loro legame è qualcosa di unico, alchemico. Oscar, marito di Linda, avvolto da un alone di mistero avrà anche lui un ruolo importante nella vicenda. E gli altri personaggi, che non voglio citare per evitare spoiler, sono tutti così ben caratterizzati, da immaginarli vivi e in movimento tra le pagine!

Indimenticabili le descrizioni dei luoghi, in particolare l’ambientazione alle Isole Fær Øer, in perfetta armonia con lo stile narrativo utilizzato dall’autore che, proprio come il cielo e il mare del Nord, passa dal grigio al nero sfruttando tutti i toni e le sfumature possibili.

Le masse imprecise delle nuvole erano ormai visibili, dopo il breve intervallo di oscurità più fitta, ed esibivano così tante gradazioni che il cielo era come una tavolozza dai mille colori, sebbene fosse soltanto il grigio a fornire quelle varietà di toni [..].

In buona sostanza, se avete voglia di partire per un viaggio magico, attraverso il racconto narrato in prima persona dall’autore con stile a tratti tagliente, dal ritmo incalzante, dalla scrittura raffinata ed elegante insieme, questo è ciò che cercate. Attenti solo ad un particolare : l’autore è un tipetto furbo, con lui ci vuole occhio e quel tocco di astuzia tipica da lettore di noir!

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Conosci l'autore

Massimo Tallone

1956, Fossano (Cuneo)

Vive a Torino. Scrive di se stesso: "Ho studi di chimica alle spalle, ma la scrittura ha sempre fatto parte di me, quasi sempre filtrata dalla necessità di cogliere un lato ironico nelle cose, un aspetto comico, straniante. In pratica, con la scrittura ho sempre cercato di disporre trappole di ilarità lungo il prevedibile sentiero della vita quotidiana".Fra le sue pubblicazioni ricordiamo, per Fratelli Frilli, i gialli: Piombo a Stupinigi, Veleni al Lingotto, Doppio inganno al Valentino, La manutenzione della morte. I misteri di Mirafiori, L' amaro dell'immortalità. La metamorfosi del cardo.Con e/o ha pubblicato nel 2012 Il fantasma di piazza Statuto e nel 2013 Il diavolo ai giardini Cavour.

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