Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 3 liste dei desideri
Non finito. Opera interrotta e modernità
Disponibile in 5 giorni lavorativi
20,80 €
-5% 21,90 €
20,80 € 21,90 € -5%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
20,80 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
21,90 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
21,90 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
21,90 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
20,80 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
21,90 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
21,90 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
21,90 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Non finito. Opera interrotta e modernità - copertina
Chiudi
Non finito. Opera interrotta e modernità

Descrizione


"Non finito, opera interrotta..." difficile trovare una definizione, circoscrivere il tema, distinguere il caso dall'intenzionalità. Certo pochi 'generi' e/o declinazioni hanno come il non finito bisogno di ciò che è esterno all'opera e che in qualche modo la completa, collocandola in posizione privilegiata per la sintonia con la nostra inquieta modernità. Non stupisce che in letteratura siano naturaliter 'sospesi', oltre a ciò che è stato brutalmente interrotto, gli epistolari, i diari, le cronache della malattia e della sofferenza; né che l'incompiutezza accompagni gli scritti che rinviano a grumi irrisolti, traumi nascosti, taciute malinconie. Dettata da scelta o da gradi distinti di incapacità, la tentazione del non finito, del non finire, insegue, incalza, illude... Ce ne parlano le scritture del privato, gli abbozzi, i progetti, le carte che testimoniano il cammino necessario all'opera per arrivare alla sua forma. Questo libro si interroga su alcuni dei tanti esempi possibili, lungo un arco diacronico che va alla letteratura alle arti figurative, al teatro, al cinema: da Leonardo a Blake, da Ariosto a Stendhal, da Dossi a Gadda, da Kafka a Borges, dalla Sarraute alla Morante. Al centro del volume una sezione con le pagine del dattiloscritto ed i quaderni di appunti inediti di/per La scelta di Giuseppe Dessí conduce ai limiti dello spazio bianco, là dove la chambre claire fissa con pochi, rarefatti segni, quanto si cela oltre la scrittura.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2015
10 marzo 2015
Libro universitario
664 p.
9788866557289

Voce della critica

Dopo Il racconto e il romanzo filosofico della modernità (2013), Non dimenticarsi di Proust. Declinazioni di un mito nella cultura moderna (2014) ed altre escursioni non solo novecentesche, prosegue la campagna di scavo del moderno da parte di Anna Dolfi con la sua collana "Moderna/Comparata", che per ampiezza di orizzonte e spessore degli interventi si segnala nell'ambito della produzione critica di ambito accademico come un tentativo controcorrente. Con questo volume di oltre seicento fitte pagine è la volta del "non finito", tema tanto sollecitante quanto plurale nelle sue possibili declinazioni, ma altrettanto ostico a lasciarsi definire in formule: anzi la resistenza a farsi rinchiudere in schemi astratti o scolastici è quanto sembra far parte naturalmente del messaggio che gli artisti hanno consegnato ai loro lavori "non finiti" o "interrotti", che per questo non cessano d'interrogarci. Si spazia qui da Ariostoa Stendhal, da Michelangelo a Samuel Beckett, e molti capitoli investono autori di primo piano del Novecento italiano: Michelstaedter, Gadda, Pavese, Landolfi, Bilenchi, Zanzotto, Morante, Dessì (quest'ultimo caro in particolare a Dolfi); e va sottolineato il denso apporto di ordine teorico fornito da Enza Biagini, che in apertura attraversa con filosofi e semiotici la zona fatalmente elusiva, fluida eppure eloquente dell'incompiutezza, tra istanze anticlassicistiche e disincanti postmoderni. Nella pluralità dei rinvii, nell'interdisciplinarietà e nella molteplicità dei metodi sono da ravvisare i pregi caratterizzanti l'insieme, anche se in tanta mole si nota l'assenza di riferimenti alla musica, che bisognerà colmare prima che Schubert e altri sommi non rivendichino di aver posto il tema con fondativa pregnanza, e proprio per il Moderno (la linea Nietzche-Adorno ne è forse l'erede elettiva e più lungimirante). Da notare, infine e in compenso, le aperture al teatro e al cinema (il mitico Mastorna felliniano) e i sondaggi extra-canonici, nel campo della contemporaneità più prossima, con studi su William Gaddis (1922-1998), su Mauro Mazzetti, autore del "romanzo digitale" Cuore à la coque (2011), e su Sandro Veronesi; mentre una originale rassegna di Oleksandra Rekut-Liberatore prende in esame opere interrotte per malattie senza scampo: ritroviamo qui insieme Tiziano Terzani e Oriana Fallaci, accanto a autori noti e non noti che affrontano il tema della "finitudine" in memoriali e scritture che sono, a un tempo, scommesse, meditazioni e slanci oltre il presente. Luca Lenzini  

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi