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Recensioni Non dite che non abbiamo niente

Non dite che non abbiamo niente di Madeleine Thien
Recensioni: 5/5
Finalista all’ottava edizione del Premio Bottari Lattes Grinzane, sezione “Il Germoglio” - Finalista del Man Booker Prize 2016 - Vincitore dello Scotiabank Giller Prize 2016 - Vincitore del Governor General’s Award 2016.

"Una splendida scrittrice. Sono stupefatta dalla chiarezza e dalla facilità con cui scrive, e dalla sua purezza emotiva." - Alice Munro

«Un dramma ricco di suspense» - Financial Times

«Una straordinaria e commovente rievocazione delle tragedie che hanno colpito la Cina del ’90.» - The Guardian

«Thien scrive con la padronanza di un maestro d’orchestra che ritma il tempo della sinfonia armonizzando ogni singolo strumento musicale» - The New York Times

Marie è nata in Cina ma è cresciuta con la madre in Canada. Il padre le ha abbandonate due volte: la prima quando se n’è andato di casa, la seconda quando si è ucciso gettandosi dal nono piano di un grattacielo a Hong Kong. Siamo all’inizio degli anni Novanta, e i fatti della lontana Cina irrompono nella vita di Marie e della madre quando Ai-ming, fuggita dopo il massacro di piazza Tienanmen, bussa alla loro porta. È con il suo aiuto che Marie inizia a ricostruire la storia di suo padre, una storia ricca di idealismo rivoluzionario, di musica e di silenzio, in cui tre musicisti del Conservatorio di Shanghai - il timido e talentuoso compositore Sparrow, il prodigio del violino Zhuli e l’enigmatico pianista Jiang Kai – combattono nella Cina della Rivoluzione culturale per rimanere fedeli l’un l’altro e alla musica, a cui hanno consacrato la propria vita. Dalle affollate sale da tè nei primi giorni della Rivoluzione fino alle manifestazioni del 1989 a Pechino, seguendo le vicende di un misterioso taccuino passato di mano in mano durante gli anni di Mao, Madeleine Thien ha scritto un romanzo doloroso e fiero, che offre una riflessione di vasta portata sul ruolo della politica e dell’arte nella società. )
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