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Non devi dirlo a nessuno - Riccardo Gazzaniga - copertina
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Non devi dirlo a nessuno

Descrizione



Qualcuno controlla Luca, ogni suo movimento. Forse è l'uomo del bosco, forse no. A tredici anni non sai quanto vicino possa essere il male.

«Quando è uscito "A viso coperto" quasi tutti hanno parlato di come il mio lavoro di poliziotto mi avesse aiutato a trasferire nel romanzo molta verità, e forse si aspettavano che scrivessi per sempre di polizia. Ma io non sono solo un poliziotto, sono uno scrittore. Sono uno che ama l'hard rock, i film dell'orrore, i libri di Stephen King. Sono stato un tredicenne che non credeva sarebbe mai riuscito a baciare una ragazza, un tredicenne che, attraversando il bosco, temeva sempre di trovare qualcuno in agguato. Il mio primo romanzo iniziava in uno stadio, fra celerini e ultrà che si affrontavano. Questo comincia sulle montagne, dove un ragazzino in vacanza si convince che qualcuno sia nascosto nel bosco. È certo di aver incrociato i suoi occhi, anche se nessuno dei grandi è disposto a credergli. Cosí fa l'unica cosa possibile a tredici anni: prova a cavarsela da solo. A crescere» - Riccardo Gazzaniga

Di nuovo si guardò intorno e di nuovo non vide nulla. Non c'era nessuno, a parte loro. Ma aveva visto quegli occhi, laggiú nel bosco. E quegli occhi avevano visto lui.

Estate 1989. Luca, adolescente genovese, trascorre l'estate a Lamon, un piccolo centro sulle montagne del Veneto. Il suo migliore amico è Alessio, villeggiante e un po' sfigato come lui. Il suo amore è Chiara, ma a lei piace Samuele, che ha già lo scooter e pure l'orecchino. Una sera, Luca e il fratellino Giorgio si addentrano nel bosco alla ricerca di un tasso. Lí si accorgono che due occhi li fissano dal buio. Scappano, convinti di essere seguiti, ma, arrivati alla porta di casa, si voltano e non vedono nessuno. C'era davvero una presenza che li spiava nascosta tra gli alberi? E chi guida la macchina nera che compare in paese qualche sera dopo e sembra pedinare Luca? Dopo il successo di A viso coperto, Premio Calvino 2012, Riccardo Gazzaniga torna con un romanzo in cui si mescolano paura, innocenza e tradimento.
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Dettagli

2016
246 p., Brossura
9788806228217

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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valentina
Recensioni: 5/5

Una scrittura scorrevole, suspance, amicizia, adolescenza e i segreti custoditi in famiglia. Questi sono gli ingredienti, i miei preferiti. Un bel libro, da leggere tutto d'un fiato.

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monica
Recensioni: 2/5

Non mi é piaciuto molto, i ricordi sono recenti, “moderni” Relativamente poetici

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Aurora Puliafito
Recensioni: 4/5

Libro molto leggero e adolescienziale, che tratta di temi anche importanti e significativi. Contiene un gran colpo di scena, che sembra quasi surreale e che ti fa rimanere scioccata. Ben scritto e consigliato soprattutto ai più giovani.

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Recensioni

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Voce della critica

Ammetto di essere incappata in questo titolo per puro caso, non conoscendo nulla del suo autore, ma sono molto grata a chi me lo ha fatto incontrare perché ho avuto una piacevolissima sorpresa. Riccardo Gazzaniga riesce a trasmettere sensazioni, emozioni, paure, turbamenti, insicurezze ed entusiasmi con grande efficacia e trattandosi dei sentimenti di un gruppo di adolescenti, quindi sempre enfatizzati all’ennesima potenza, questo non è sforzo da poco. Farci tornare adolescenti, quindi spogliarci delle presunte sicurezze e farci ripiombare nel caos totale è secondo me uno dei maggiori meriti di questo libro. Le paure di Luca, tredici anni portati con difficoltà, diventano le nostre e i suoi pensieri confusi, a volte però più lucidi e mirati di quanto ci si possa aspettare da un ragazzino, si insinuano nei nostri. E che dire dei turbamenti ormonali tipici di quell’età? Vi sfido a trovare chi, con pari efficacia, sappia rendere tanto realisticamente i primi approcci di un imbranato sbarbatello con i misteri del sesso, autopraticato e non!

La storia è a mio avviso un thriller ben funzionante, perché riesce a trasmettere fin dalle prime pagine la giusta dose di inquietudine, evocando atmosfere da brivido. Il bosco di notte, il sospetto di un’ombra misteriosa, l’infantile paura dell’Uomo Nero è un archetipo fin troppo classico per non funzionare: l’abilità dell’autore sta nel non trasformare questi elementi da semplici a banali.

Luglio 1989: il protagonista abbiamo detto essere un ragazzino, Luca Ferrari, che da Genova dove risiede, si trova come sempre a trascorrere le vacanze estive a Lamon, tremila anime, un minuscolo pezzo di Veneto che si incunea come la punta di un chiodo nel Trentino. Con lui ci sono la mamma, il papà – famoso magistrato presso il Palazzo di Giustizia – e il suo affezionatissimo fratellino di dieci anni, Giorgio. Problemi di asma per Luca, complicazioni alla nascita per Giorgio, con la scusa della salute delicata i due fratelli, quando sono in città, vivono confinati nel loro appartamento con l’unica distrazione dei giochi casalinghi, dei Playmobil e del Commodore 64. Per fortuna vanno molto d’accordo e la convivenza forzata a loro non pesa. Quando però sono a Lamon, il paese dei nonni, nella grande casa col giardino che confina col bosco, possono godere di maggiori spazi di libertà, assaporare il contatto con la natura e condividere i pomeriggi e addirittura le ore del dopocena con gli amici del posto in scatenate partite di pallone, che si concludono con il rintocco delle campane alle 9 di sera precise. Locali contro foresti: i ragazzini nativi di Lamon, tra cui spicca Samuele, il più figo del paese, contro i villeggianti che arrivano da Genova, i due fratelli Ferrari, Alessio da Torino e Christian, il bomber svizzero. Tra le file degli spettatori, ovviamente oggetto delle attenzioni dei maschi , l’intraprendente Marica e la bellissima e irraggiungibile Chiara, portatrici sane di turbamenti ormonali e pensieri poco innocenti.

In questo ridente paesino con paesaggi da cartolina, tra una partita di calcio e una di flipper al bar, si insinua il sospetto che qualcuno stia tenendo d’occhio – con intenzioni tutt’altro che benevole – la famiglia Ferrari. Perché?

Chi è l’ombra che, Luca ne è sicuro, li stava spiando da dietro un albero quando i due fratelli, una notte, all’insaputa dei genitori, si sono introdotti nel bosco con la scusa di cercare un tasso, ma con l’inconsapevole intenzione di scavalcare i limiti dell’infanzia e soddisfare i primi desideri di ribellione? E come ci è tornato in giardino il pallone che era stato calciato per sbaglio nel fitto del bosco, se nessuno della famiglia è andato a riprenderlo? Ma soprattutto, chi è l’uomo che è sceso da una macchina scura, quella sera che Luca è rientrato più tardi del solito dalla pizzata con gli amici del paese e che sembrava volesse minacciarlo o addirittura aggredirlo, se non fosse stato per il provvidenziale quanto inatteso arrivo della madre? Forse è la stesso sinistro figuro individuato dai ragazzi di Lamon, improvvisatosi investigatori dopo il coinvolgimento da parte dello spaventato e confuso Luca, il quale imparerà a sue spese chi, nel momento del bisogno, saprà dimostrarsi veramente amico e chi no. E la sua famiglia, quali segreti gli nasconde?

La trama è fitta e coinvolgente, non mancano i colpi di scena, ma quanto di più prezioso traspare, a mio avviso, dalle pagine del libro è lo sguardo di profonda tenerezza verso i giovani protagonisti. Questi piccoli, grandi uomini e donne, con i loro sentimenti puri – passione bruciante, gelosia allo stato puro, vigliaccheria e coraggio, sprovvedutezza e malizia – ci ricordano come noi adulti eravamo, poco o tanto tempo fa non importa, quando la vita non ci aveva ancora inquinati con le sue falsità, quando tra quello che si pensava e quello che si faceva non passava più che il baleno di un secondo e non si ragionava mai su quanto corte fossero le gambe delle bugie. Bugie e silenzi necessari quando, per diventare grandi, certe cose è giusto non dirle a nessuno.

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Conosci l'autore

Riccardo Gazzaniga

1976, Genova

Riccardo Gazzaniga è nato nel 1976 a Genova, dove vive. Sovrintendente della Polizia di Stato, lavora nella caserma di Bolzaneto. Ha vinto la XXV edizione del Premio Italo Calvino con A viso coperto (Einaudi 2013); è fra gli autori di Undici per la Liguria (Einaudi 2015) e ha pubblicato Non devi dirlo a nessuno (Einaudi 2016), Abbiamo toccato le stelle (Rizzoli 2018), Colpo su colpo (Rizzoli 2019).

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