Nodi. Il tempo sospeso

Nodi. Il tempo sospeso di Silva Ganzitti Savonitto Quello di Silva Ganzitti si potrebbe definire un romanzo sentimentale, pur con tutte le barriere lessicologiche che il concetto di definizione si porta dietro; a patto, però, di usare il termine “sentimentale” non nella usuale e deprimente accezione di “languido” o peggio “sdolcinato” – tale, cioè, da voler sedurre il gusto di lettrici e lettori malauguratamente incolti. Piuttosto, Nodi è un romanzo che tratta meritoriamente, in un’epoca di debordante e commerciabile analfabetismo emotivo, di sentimenti e sogni reali, quelli che la protagonista Chiara insegue con dolcezza ma anche con rigorosa determinazione critica verso se stessa e verso il mondo che la circonda. E infatti, per caratterizzare la storia, nel romanzo non v’è traccia di parole evocanti rimpianti e nostalgie con le quali piangersi addosso, mentre si coglie chiaramente un ritmo estremamente letterario con cui passato, presente e futuro si ribaltano reciprocamente tra loro. Un passato che non è mai completamente trascorso, ma insiste e si proietta in un presente e in un futuro che sembra debbano ciclicamente tornare, nel mentre che la presa di coscienza di Chiara si invera soprattutto in un meccanismo di sottrazione "da", eppure di salvaguardia "di" sentimenti. In altri termini, Silva Ganzitti scava, come scrittrice e come artista del raccontare, per trovare e mostrare il discrimine tra sentimenti concretamente veri e sentimentalismi deteriori inutilmente tesi a commuovere. Un discrimine che non vive astrattamente in una trasfigurazione metaletteraria, ma trova luogo e tempo narrativo nella descrizione precisa e tangibile di mondi interiori. Si potrebbe dire che la vicenda, estremamente concreta e reale – pur nella finzione romanzesca -, si dipana tra il racconto della vita di Chiara, Matteo, Enrico e Lucia e la storia dell’ambiente in cui essi si sono formati e hanno vissuto, e attraverso il quale ricostruiscono i loro ricordi.

È una favola che ti attraversa lieve quella di Chiara e Matteo, due metà della stessa mela. Insieme da cuccioli nell'Italia in bianco e nero con un batticuore fra le nuvole. A correre intorno a un antico casolare in mezzo ai prati: palcoscenico naturalistico sotto il sole cocente della più bella delle stagioni in compagnia del piccolo cane fulvo sempre in festa, tra l'erba alta e sfilacciata e un azzurro limpido sdraiato sulle loro vite colorate che scintillano, contornati da borghi di vaste campagne, per le sterpaglie dei boschi incolti, sulla neve e sotto il firmamento nelle sere magiche. Tutt'intorno si respirava un clima di ingenuità e genuinità di tavole imbandite con le storie che nascevano dagli aneddoti quotidiani semplici come le pietanze e le risate. Angelina, madre di Matteo, contadina che dall'alba al tramonto trascorre una vita all'aperto come canne al vento, mentre il sole fiorisce le viti e nei fienili fioriva una nuova vita clandestina, quella stessa vita che nella stalla trovava riparo dalla calura e si amalgama con un amore sincero e pulito che presto sarà stato inspiegabilmente abbandonato... Giorno dopo giorno sotto lo sguardo sorridente di Bianca, la mamma di Chiara, i due crescono e si nutrono affondando le radici nella purezza del sentimento contendendosi giochi, bocconi di pane, gattonando e cadendo su morbidi tappeti di una grande casa, inventando storielle spaventose distesi sull'erba testa contro testa, cuore contro cuore e a custodire segreti infantili e adolescenti perdendosi in esplorazioni tra fiori e frutti indimenticabili... È pulizia quella dentro cui si sono spogliati e rafforzati, gemelli nell'anima, nel partorire pensieri identici all'unisono: questi sono i cardini del loro rapporto, che hanno immortalato le loro emozioni, frammisti a sentimenti celati e mai svelati, ma che poi hanno anche visto cambiarsi e dividersi...

Libro consigliato vivamente a chiunque voglia rilassarsi, godere di un'ottima lettura o fare un regalo. Con "Nodi. Il tempo sospeso" è impossibile sbagliare.