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No man's land. Terra di nessuno
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No man's land. Terra di nessuno - Sandro Veronesi - copertina
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No man's land. Terra di nessuno

Descrizione


Durante la guerra serbo-bosniaca, due soldati bosniaci, Tchiki e Tsera, perdono contatto con la loro guida e rimangono bloccati in una trincea, nella terra di nessuno tra i due fronti. Quando in quel fragile riparo arrivano anche due militari serbi in avanscoperta, la tensione sale alle stelle. In quel buco nella terra esplodono tutte le contraddizioni delle guerre contemporanee, dove è difficile distinguere i compagni dagli avversari, e l'unica verità sembra quella raccontata in presa diretta delle telecamere dei notiziari. Tratta dalla sceneggiatura originale dell'omonimo film di Danis Tanovic, Sandro Veronesi mette in scena, con scrittura precisa e serrata, una storia civile che arriva alle nostre coscienze con la forza di una granata.
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Dettagli

2016
26 maggio 2016
106 p., Brossura
9788893440349

Valutazioni e recensioni

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alida airaghi
Recensioni: 3/5

"No Man's Land" è un film del 2001 diretto dal bosniaco Danis Tanovic, ambientato nel 1993 durante la guerra serbo-bosniaca. Sandro Veronesi ne ha rielaborato - non si capisce bene con quali finalità - la sceneggiatura, traendone un testo di impianto teatrale in due atti, in cui i dialoghi scarni e veloci dei protagonisti si alternano alle indicazioni di scena, più didascaliche e talvolta pleonastiche. La trama narra di due miliziani bosniaci che, rimasti isolati dalla loro pattuglia, trovano rifugio in una trincea deserta, a metà strada fra il fronte serbo e quello bosniaco, nella terra di nessuno che divide i due eserciti nemici. Due soldati serbi giunti in ricognizione affrontano gli avversari non solo con le armi, ma anche verbalmente, in un crescendo di accuse rabbiose, intercalate da un turpiloquio accanito. I quattro, scambiandosi vicendevolmente i ruoli di vittima e aggressore, si sfidano con pistole e coltelli, fino a che uno di loro viene ucciso e un altro viene steso sopra una mina balzante, pronta a esplodere alla prima incauta scossa. Le parole smozzicate e deliranti dei soldati si confondono con le canzoni dei Doors e di Springsten diffuse da una radiolina, con i lamenti dei feriti, con le esplosioni dei proiettili, in un'atmosfera feroce che ricorda l'assurdo del teatro di Artaud o di Beckett. Intervengono nel tentativo inefficace di prestare soccorso due membri dei Caschi Blu e un artificiere, bloccati nelle loro operazioni da superiori indifferenti e preoccupati solo di evitare scandalosi strascichi polemici: e a inquinare il quadro già di per sé tragico concorre una querula giornalista dell'emittente Global News, desiderosa di trasmettere in televisione uno scoop sensazionalistico. Alla fine, uccisi gli altri due soldati superstiti, rimane nella trincea abbandonata solo il militare bosniaco sdraiato sulla mina, condannato a una sanguinosa e inevitabile immolazione dall'egoismo di amici, nemici e osservatori ignavi di una guerra fratricida.

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Benedetta
Recensioni: 5/5

Solo i grandissimi sanno reinventare una sceneggiatura di successo per piegarla alla propria ideologia. Veronesi riesce a dipingere la guerra non solo nella sua vuota brutalità, ma anche nella banalizzazione che di essa compie un aggressivo servizio stampa, alla ricerca dello scoop senza nessuna aderenza al vero. A me, di solito, non piacciono i copioni teatrali: questo fa sicuramente eccezione.

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Conosci l'autore

Sandro Veronesi

1959, Firenze

Scrittore italiano, fratello del regista Giovanni Veronesi. Ha compiuto i suoi studi nel campo dell'architettura, optando definitivamente per la scrittura a 29 anni. Risale infatti al 1988 il suo primo libro Per dove parte questo treno allegro. Con Gli sfiorati Veronesi inizia a rivelarsi come uno scrittore fantasioso e raffinato. Nel 1992 esce Cronache italiane, raccolta di articoli apparsi per la maggior parte sul supplemento domenicale de il Manifesto negli anni tra il 1988 e il 1991.  Dopo lo studio sulla pena di morte nel mondo (Occhio per occhio), Veronesi scrive Venite, venite B 52 (vincitore del Premio Fiesole nel 1996), con cui si allontana fatalmente dalla narrativa della tradizione italiana, avvicinandosi a certi autori americani della cultura psichedelica, come Thomas...

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