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Ninna nanna - Leïla Slimani - copertina
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Ninna nanna - Leïla Slimani - copertina
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Descrizione


Attraverso la descrizione chirurgica, certosina, della giovane coppia e della figura intrigante e misteriosa della tata, Ninna nanna, acclamato Premio Goncourt 2016, affonda lo sguardo nelle nostre concezioni dell’amore, dell’educazione, dei rapporti di forza che si celano dietro il denaro, parlandoci di pregiudizi culturali e di classe e del tempo in cui viviamo.

«Una bomba nlle mani del lettore. Fin troppo vero.» - Lire

«Myriam accetta di farsi viziare. Ogni giorno le lascia qualche incombenza in più, e la donna le dimostra tutta la sua riconoscenza. Assomiglia a quelle figure che a teatro cambiano le scenografie al buio. Sollevano un divano, con una mano spingono una colonna di cartone, con l’altra un pannello del fondale.»
Quando arriva il secondo figlio, Myriam decide di riprendere a lavorare. È una scelta sofferta, ragionata, discussa a lungo con Paul, il marito, eppure imprescindibile, e appena si presenta l’occasione la neomamma la afferra con tenacia e torna alla sua professione di avvocato. Adesso però serve una tata per Mila e Adam. Sarà una selezione severa, nessuno affida di buon grado i propri figli a una sconosciuta. Poi un giorno nell’appartamento dei Massé entra Louise: luminosa, solare, dolce, e i bambini, soprattutto Mila, sembrano sceglierla prima dei genitori. È l’incastro perfetto dell’ultima tessera di un puzzle. La donna guadagna l’affetto incondizionato dei piccoli e la gratitudine di Myriam e Paul, tra- sforma la casa in un incanto, li vizia anticipando ogni loro necessità. Finché questo rapporto di dipendenza, come tutte le dipendenze, non si incrina, mostrandosi eccessivo, non si rivela sbagliato e infine deraglia rovinosamente. Attraverso la descrizione chirurgica, certosina, della giovane coppia e della figura intrigante e misteriosa della tata, Ninna nanna, acclamato Premio Goncourt 2016, affonda lo sguardo nelle nostre concezioni dell’amore, dell’educazione, dei rapporti di forza che si celano dietro il denaro, parlandoci di pregiudizi culturali e di classe e del tempo in cui viviamo. E con uno stile esemplare, segnato da spasmi di tenebrosa poesia, ci mette di fronte ad alcune delle più recondite paure di ogni genitore, di ogni donna e di ogni uomo.
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Dettagli

2017
27 aprile 2017
204 p., Rilegato
9788817093644
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Indice

Il bambino è morto. Sono bastati pochi secondi. Il medico ha assicurato che non aveva sofferto. Il corpo disarticolato in mezzo ai giocattoli, l'hanno adagiato in un sacco nero e hanno chiuso la cerniera. La bambina invece era ancora viva quando sono arrivati i soccorsi. Ha lottato come una tigre. C'erano segni di colluttazione, frammenti di pelle sotto le sue unghie tenere. Sull'ambulanza che la trasportava in ospedale era agitata, scossa dalle convulsioni. Ansimava, con gli occhi sbarrati. La gola era piena di sangue. I polmoni perforati. Aveva sbattuto violentemente la testa contro il cassettone azzurro. La polizia ha fotografato la scena del crimine. Ha rilevato le impronte digitali e misurato il perimetro del bagno e della cameretta dei bambini. Il tappeto rosa era imbevuto di sangue, il fasciatoio ribaltato per terra. I giocattoli sono stati sigillati nei sacchetti di plastica e portati via. Anche il cassettone azzurro servirà al processo. La madre era in stato confusionale. Lo hanno detto i pompieri, lo hanno ripetuto i poliziotti, lo hanno scritto i giornalisti. Entrando nella stanza dove giacevano i figli, ha lanciato un grido, un grido profondo, un ululato. I muri hanno tremato. Su quella giornata di maggio è calata la notte. La donna ha vomitato e la polizia l'ha trovata così, rannicchiata in terra, con gli abiti sporchi, che piangeva come una pazza. Ha urlato fino a farsi scoppiare i polmoni. L'infermiere ha fatto un cenno con il capo e l'ha tirata su. Scalciava, opponeva resistenza. La giovane dottoressa del pronto soccorso le ha somministrato u8n calmante. Era al primo mese di tirocinio.

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Thea
Recensioni: 5/5
Una bella scoperta

Ho scoperto questa scrittrice per puro caso e sono rimasta estasiata dal suo stile. La storia è ben ideata e raccontata!

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Alce67
Recensioni: 5/5
Cupo e impietoso

L'omicidio e la colpevole sono chiari dalle prime righe. Da lì l'autrice dipana la sua analisi feroce sulle dinamiche che hanno condotto ad un esito così tragico. Questa tata trovata dopo mesi di grande fatica nel gestire due bimbi rappresenta la salvezza: una nuova possibilità per dedicarsi alle aspirazioni personali dei due giovani genitori. La sua efficienza, pulizia, precisione la rende indispensabile e adorata. Come spesso accade, l'adorazione è totalmente collegata alla sua indispensabilità. Non c'è reale simpatia, voglia di conoscere meglio la persona. La spinta da borghese liberal di trattarla alla pari, magari invitandola a trascorrere le vacanze insieme, si rivela da subito un fallimento, con la sua presenza che oscilla tra la soluzione e l'impedimento. La solitudine della tata diventa sempre più profonda. La casa che la accoglie diventa una sorta di rifugio dai suoi demoni, un ambito dove le viene ancora riconosciuto un valore, ma anche il terreno di un confronto con quanto non potrà mai avere. Tutto questo apre una spirale drammatica che la conduce ad un finale tragico. Molti di noi si appoggiano a persone che coprono la nostra impossibilità di seguire bimbi ed anziani. Ho trovato in questo libro molte dinamiche tipiche del rapporto con queste persone allo stesso tempo vicine e lontane. Un viaggio nella solitudine, una disamina spietata di certe dinamiche tra il mondo borghese e quello di coloro che si occupano di assistenza alle persone. Tremendamente efficace

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SalvoChiLegge
Recensioni: 5/5

3 motivi importantissimi per NON leggere questo romanzo, Premio Goncourt 2016: - avete dei figli ancora piccoli - avete o volete prendere una tata - siete... una tata ‍‍ Questo è un finto thriller dove tutto inizia dalla fine. E all'inizio voi saprete le vittime e l'assassino. Ciò che dovrete fare sarà sedervi e leggere questa breve, veloce e asciutta narrazione di una storia che vi porterà a scavare nella mente per comprendere non solo le ragioni, la solitudine, la follia di una tata ma di tutti i personaggi implicati nella storia. Slimani vi lascerà tutte le indicazioni al fine di farvi voi un giudizio sui personaggi. E il vostro giudizio non potrà essere che implacabile. Per tutti. Perché se c'è una cosa su cui l'autrice non ci andrà leggera è che sarà evidente a tutti che il colpevole in questa storia non sarà uno soltanto. Sono 200 pagine che ho letto per 3/4 in un intero pomeriggio perché non riuscivo a smettere di leggere: una narrazione così affilata e con un ritmo così deciso era da un po' che non la trovavo. Tremendamente bello

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Conosci l'autore

Leïla Slimani

1981, Rabat

Leïla Slimani è nata nel 1981 a Rabat, in Marocco, e vive a Parigi. Il suo primo romanzo, Nel giardino dell’orco (Rizzoli 2016), con il quale ha vinto il prestigioso Prix Mamounia, il più importante premio letterario marocchino; il suo secondo romanzo, Chanson douce (edito da Gallimard), ha vinto invece il premio Goncourt 2016.

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