Il nero visibile

La trama di questa novella non è affatto male, peccato che sia stata scritta con i piedi, in uno stile di bassissimo livello che deturpa la qualità di una storia che sarebbe potuta essere di ben altro spessore. Ciò che mi fa riflettere, in merito al successo editoriale negli Stati Uniti di questo mediocre autore, è il fatto che Ballingrud abbia vinto per la sua prima raccolta di racconti, il premio dedicato alla grande Shirley Jackson, premio la cui giuria è composta da scrittori di weird fiction (!!!). Logica vuole che se intitolo un premio letterario alla memoria di una raffinatissima autrice come la Jackson, ancora oggi stimata dagli addetti ai lavori e dai lettori, proprio per le sue eccelse qualità stilistiche, per il tono pacato, mai sopra le righe, allusivo ed elegante, e poi premio uno scrittore come Ballingrud la cui prosa è rozza e volgare, priva di ogni eleganza e bellezza; che coerenza, che senso ha tutto questo? Tanto vale cambiare il nome al premio, magari dedicarlo ad autori molto più famosi e commerciali a cui non importa nulla della qualità stilistica. Se talvolta posso apparire eccessivamente severo nei confronti di questa piccola ma grandiosa casa editrice, è a causa della mia grande stima e affetto nei loro confronti, come quando si rimprovera aspramente il proprio figlio, perchè dalla Hypnos mi aspetto sempre il meglio, anche nel weird contemporaneo. E siccome è sempre stata notevole l'attenzione mostrata in altre più importanti collane, della qualità stilistica delle opere finora proposte, sia del passato che del presente mi aspetterei la stessa cura anche in una collana minore come questa. Il collaboratore della Hypnos che ha portato in Italia Ballingrud, Szantras, L.Lewellyn, S.Nicolay ed altri scrittori scadenti, ha però avuto il grande merito del ripescaggio dall'oblio letterario di un grande come Grabinski, e di buoni autori moderni come Barron, Gavin, Langan, Grau, etc... Non tutto ciò che si tocca diventa oro...