Nell'anima

"Pina, salendo sulla scala della vita, si è accorta che ciò che più è contato negli anni è stato il rapporto con gli altri: famiglia, marito, figlio, compagno, amici ed è a questi che si rivolge con la sua incisiva bic "nera". Sa bene che questi sono, sono stati e saranno i rapporti veri che la faranno sentire "sfibrata" ma viva. Attraverso questi incontri ha potuto guardare il mondo con occhi aperti, pronti a osservare, a intervenire, a difendere ma anche a sanare; la loro vita ha plasmato la sua, nel bene e nel male. Per questo li osserva e li interroga, svela la maschera che portano ma riesce, comunque, a leggerne: tristezza, emozioni ma anche egocentrismo e ...vuoto!!! Sono corpi che non hanno un volto ben definito (lei dice!); chi vuole, afferma, può riconoscersi: il capo, l'amico, il parente, il vicino...Sono tutti dilatati e si contengono l'un l'altro, ma possono ritornare ad essere un punto, anzi un puntino, perché loro vivono così, con quel vuoto che si camuffa di bellezza e non sanno che non c'è speranza, perché la loro vita si fonda sul possesso, sul potere e sul personale prestigio! Pina è invasa da amarezza e descrive tutto con la lingua che conosce, che ha imparato in casa, che ha studiato a scuola e con la quale si è fatta compagnia per tutta la vita e cerca e trova parole che leniscano il suo disincanto....E' vero, dovremmo cambiare dentro e non fuori, ma...tutto va come deve.........."