La narrativa di Marisa Madieri

Marisa Madieri ha già il suo posto nella letteratura dell'ultimo Novecento. Graziano Bianchi, sfogliando da lettore le pagine della scrittrice, avverte aspetti nuovi da esplorare e pensieri che si rinnovano e sbocciano come una pianta vivente. Verde acqua, scritto in forma di diario, è il romanzo sommerso dell'odissea di una vita. L'esodo drammatico da Fiume, avventure e sventure, eventi felici son riletti nella memoria di donna; che non rimuove il passato per dare un senso al perduto, quanto per ritrovare il presente. Ieri-oggi, il vuoto del domani, l'alleanza tra mistero e fede s'incrociano scrutando il niente e lo splendore dell'esistenza.La Radura narra l'infanzia e l'adolescenza di una margherita che, mentre esplora il mondo vegetale, animale, umano, si pone mille domande. Incantata e respinta dalla vita spietata e attratta dall'azzurro del cielo, aspira a un'armonia introvabile. In questa favola, dolore, male, morte, speranza, rinascita sono temi inquietanti, donati in un meraviglioso distacco e in una levità limpidissima.La Conchiglia è un racconto di un'assoluta perfezione. Dopo l'amore incancellabile, spezzato dal destino, l'indigeno vive senza scopo lo scarto di vita che lo separa dalla fine. In quella conchiglia - che da ragazzo ha donato a lei bambina, e che rotola sulla riva del mare - la voce di un canto risveglia l'immagine di lei, splendente e viva. E nell'irreale appagante, il vecchio rivive attimi irripetibili. A La Conchiglia seguono cinque racconti: Aprile, Il bambino con le ali, I Barattoli, Riccardo e la sirena, Notte d'estate, dove la parola riconduce alla bellezza pura.L'ultimo capitolo del libro delinea Il linguaggio di Madieri. Un linguaggio profondo, poetico, naturale, picaresco, vero, innegabilmente intatto. "Che oltre a essere veicolo di orizzonti umani", scrive Bianchi, "trasmette il senso di un altrove".