Il movimento delle foglie

Un libro particolare, noir sui generis, con un protagonista scalcagnato, la femme fatale e tutti i personaggi tipici, ma rivisitati in salsa surreale. Eppure tutto mi sembra poco appassionante.

“Quelle notti e le mattine seguenti avevano una luminosità e un’urgenza che le facevano esistere al di fuori della vita di Pierre. Ogni volta che si incontravano era come se ricreassero il mondo dal nulla.” Un autore che già avevo amato con la trilogia di Grouse County, tra gli autori americani dei giorni nostri più degno di nota. “Il movimento delle foglie” è una favola noir surreale e profonda, popolata di eroi che probabilmente hanno già un destino deciso, degli eventi già prestabiliti ma comunque in ogni caso imprevedibili. Pierre è un giovane uomo dall’ottimismo sconfinato come la sua capacità di mettersi nei guai. Dopo il collage e la morte dei suoi genitori torna a casa dove comincerà a lavorare come barista e dopo un incontro con una donna bellissima e che gli salverà la vita, il suo destino cambierà. In meglio? In peggio? Sicuramente in un modo totalmente inaspettato.

Non mi aspettavo tutto questo! No, sono rimasto sorpreso, anzi folgorato. Le parole scorrono veloci, mentre tu sorridi preso da un ritmo incalzante di eventi, di veloci dialoghi. Un romanzo onirico, ove non esiste confine fra sogno e realtà, ove tutto è logico ed illogico, istintuale, sognante e sognato, fantasioso e fantastico. Là, ci sono tutte, ma proprio tutte: Rebecca, Allison, Stella. Ed amore, sogno, magia. "Pierre stava scendendo le scale e Allison Kennedy nel suo giubbotto nero con le frange stava salendo. S'incrociarono sullo stretto pianerottolo e senza dire una parola cominciarono a baciarsi......A Pierre......pareva che quei baci disperati lo perdonassero per l'assolo di batteria e il fastidio arrecato allo studente depresso." Buon viaggio.